Contributi terremoto, indagati sindaco e vice a Crevalcore. Broglia: “Sconcertato”

Il primo cittadino e la Roveri sono accusati di non aver denunciato quattro famiglie che, nonostante ricevessero gli aiuti, sono state trovate dai carabinieri nelle case inagibili

Il sindaco di Crevalcore, Claudio Broglia (FotoSchicchi)

Il sindaco di Crevalcore, Claudio Broglia (FotoSchicchi)

Bologna, 3 luglio 2015 - Il sindaco e il vicesindaco di Crevalcore, il senatore Pd Claudio Broglia e Maria Pia Roveri, sono indagati dalla Procura di Bologna nell’ambito di un’inchiesta (si ipotizza la truffa) sui contributi di autonoma sistemazione concessi dopo il terremoto del 2012. In sostanza, il senatore Pd e la sua vice a Crevalcore sono accusati di non aver denunciato quattro famiglie che furono trovate dai carabinieri in casa, nonostante fosse inagibile e per la quale percepivano contributi. Seguì una denuncia da parte degli stessi uomini dell’Arma.

“Ieri pomeriggio mi è stato notificato dalla compagnia dei Carabinieri di Persiceto un verbale di avvio di indagini da parte della Procura di Bologna, nei miei confronti e nei confronti dell’attuale vicesindaco. Quello che si chiama ‘avviso di garanzia’. L’indagine per la quale la Procura di Bologna ha deciso, dopo aver sentito una decina di dipendenti comunali come persone informate dei fatti, riguarda un fatto successo nell’estate 2013”, spiega Broglia in una nota che, dice, ha ritenuto “doveroso” pubblicare per dare notizia delle indagini che lo riguardano. Aggiunge il senatore Pd sulla vicenda delle quattro famiglie: “Ci si imputa che, una volta venuti a conoscenza di questi fatti, non avremmo a nostra volta denunciato anche noi le famiglie. A seguito di quel rinvenimento il Comune sospese il contributo previsto per legge e cominciò anche l’azione di recupero del pregresso”.

Manifestando un certo “sconcerto” e richiamando il “complicato” contesto dei giorni del sisma, il sindaco-senatore si dice pronto a rispondere nelle sedi opportune e aggiunge: “Se tornassi indietro rifarei tutto ciò che ho fatto, nella assoluta convinzione di non aver commesso nessun reato, ma viceversa di avere solo e sempre eseguito i controlli, applicato le regole e cercato di dare soluzioni legittime e concrete ai problemi”.

Fonte Dire

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