Caccia a Igor, un drone sbatte contro un pennuto e sparisce

Il dispositivo del valore di 10mila euro risulta introvabile. I carabinieri: "Ma la caccia continua"

Un drone in uso ai carabinieri

Un drone in uso ai carabinieri

Molinella (Bologna), 31 maggio 2017 - Ci si mette pure la sfortuna a ostacolare le ricerche dei carabinieri e dare una mano a Igor. La caccia al killer accusato di tre omicidi dura ormai da quasi due mesi, ma purtroppo Igor ‘il russo’, al secolo Norbert Feher, serbo di 36 anni, resta un fantasma. Per tentare di stanarlo dal suo nascondiglio, che secondo gli inquirenti si trova ancora nella zona rossa fra Molinella e Argenta, l’Arma ha messo in campo tutte le risorse: reparti speciali, cani molecolari, visori notturni e perfino i droni.

E proprio con un drone nei giorni scorsi i carabinieri stavano pattugliando i cieli sopra l’oasi di Campotto, il paradiso del birdwatching, quando uno dei tantissimi uccelli della riserva si è scontrato con il sofisticato apparecchio. Il drone danneggiato è così precipitato, finendo probabilmente in acqua, visto che, nonostante le ricerche, non è stato possibile recuperarlo. Purtroppo l’occhio elettronico, valore 10mila euro, è stato perso.

Questo episodio sfortunato si inserisce in un contesto non propriamente positivo per i carabinieri, visto che i pattugliamenti non hanno finora dato alcun esito e già iniziano a levarsi voci critiche. “Perché non l’hanno ancora preso?”, è la domanda ricorrente nei paesi coinvolti. Qualcuno, poi, teme che il poderoso dispositivo approntato, circa mille uomini, verrà piano piano smantellato. Tanto che l’altro giorno i carabinieri e i sindaci hanno organizzato un incontro in Comune a Molinella per rassicurare tutti, salvo però non accettare domande dal pubblico.

E ieri l’Arma ha diffuso una nota ufficiale, cosa piuttosto rara dall’inizio del caso Igor, per ribadire che “proseguono senza sosta le attività straordinarie di controllo del territorio nei Comuni di Molinella e Budrio, nonché Portomaggiore e Argenta» e che «proseguono i controlli nei casolari abbandonati, presso altre strutture isolate in zone agricole e difficilmente raggiungibili, ma al tempo stesso continua pressante il controllo sulle principali arterie stradali”.

Insomma, un impegno che continua e che, collateralmente, ha prodotto anche qualche risultato: “Il dispositivo ha consentito, tra l’altro – chiudono i carabinieri –, di perseguire i responsabili di diversi reati quali furto, colitvazione e spaccio di droga. Sono state arrestate 15 persone, ritrovate diverse armi rubate, nonché sequestrati 20 chili di marijuana. Sono stati, inoltre, recuperati numerosi monili in oro e 5.500 in contanti, buona parte restituiti ai legittimi proprietari”. Tanti in manette, dunque, ma purtroppo non Igor.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro