CronacaBologna, folla al funerale di Caffarra. Zuppi: "Ha amato e servito l'unità della Chiesa"

Bologna, folla al funerale di Caffarra. Zuppi: "Ha amato e servito l'unità della Chiesa"

Cattedrale gremita, in prima fila Merola, Galletti e Ubertini. Giornata di lutto cittadino

Bologna, il funerale del cardinale Carlo Caffarra (foto Ansa)

Bologna, il funerale del cardinale Carlo Caffarra (foto Ansa)

Bologna, 9 settembre 2017 - Bologna saluta il cardinale Carlo Caffarra, morto mercoledì a 79 anni, già arcivescovo sotto le Due Torri dal 2004 al 2015, riempiendo la cattedrale di San Pietro (FOTO) per i funerali celebrati dal suo successore Matteo Zuppi. In prima fila il sindaco Virginio Merola con la fascia tricolore, il ministro Gian Luca Galletti e il rettore Francesco Ubertini. Tra i numerosi alti prelati presenti, anche il presidente dei vescovi europei Angelo Bagnasco.

Oggi vedendo tanti fedeli accorsi a dirgli addio Caffarra "si schiverebbe, ma sarebbe molto contento di vedere tanto affetto e tanta vicinanza accanto a lui", afferma Zuppi iniziando l'omelia.

Il cardinale Carlo Caffarra "ha amato e servito l'unità della Chiesa, con intelligenza e fermezza e allo stesso tempo con tanta delicatezza e profonda vicinanza umana ad ogni persona, con ironia sempre colta e misurata. Tutti lo ricordiamo come un uomo affettuoso, sensibile, sincero, come mi disse parlando di lui Papa Francesco, con i tratti della timidezza". È un passaggio dell'omelia dell'arcivescovo.  

"Ha voluto che la Chiesa indichi e predichi la Verità di Cristo senza accomodamenti e opportunismi 'non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio che prova i cuorI' con una chiarezza che ha ottenuto il rispetto anche di quanti avevano sensibilità e convinzioni diverse. In questi giorni molti che in passato ebbero posizioni differenti dalle sue, hanno sottolineato proprio la sua integrità e chiarezza e l'importanza di avere un interlocutore così", ha proseguito Zuppi, che in un altro passaggio ha lodato la riservatezza del suo predecessore: "In tempi di narcisismo protagonista e di esibizione di sé - ha detto - è una ricchezza che aiuta ad andare oltre le apparenze e a cercare la profondità interiore in ogni incontro e nel sensibilissimo relazionarsi degli uomini".

Ricordando le origini di Caffarra, Samboseto di Busseto, in provincia di Parma, e la sua passione per Giovanni Guareschi, l'arcivescovo ha detto infine di immaginarsi Caffarra "nella preghiera parlare con Gesù, proprio come faceva don Camillo che si rivolgeva appassionato e con immediatezza al crocifisso e ne ascoltava poi i richiami a volte bonari a volte forti che lo invitavano sempre alla misericordia".

Per la giornata di oggi Merola ha proclamato il lutto cittadino: "Grazie per questo attestato di affetto e di stima", sottolinea il vicario generale della Curia di Bologna, Giovanni Silvagni.

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