Calciopoli, Dondarini chiede i danni al pm

Assolto, in via definitiva, sia dalla giustizia sportiva che da quella penale

L’ex arbitro Paolo Dondarini

L’ex arbitro Paolo Dondarini

Bologna, 2 dicembre 2016 - Assolto, in via definitiva, sia dalla giustizia sportiva che da quella penale. Eppure l’inchiesta ‘Calciopoli’ resta un incubo per l’ex arbitro Paolo Dondarini. Stavolta a rievocare un passato che di torbido, è stato acclarato, non ha nulla è il libro Calciopoli. La vera storia di Giuseppe Narducci, il pm che condusse le indagini. Pubblicato nel 2012, per quel libro Dondarini ha chiesto i danni a Narducci e, ieri, davanti al giudice Francesca Neri hanno sfilato a sostegno dell’ex fischietto internazionale i colleghi Nicola Rizzoli, Tiziano Pieri e Paolo Bertini. A gennaio, invece, verrà sentito Gianluca Rocchi.

Il nodo è un passo del libro di Narducci dove il magistrato, ricostruendo la sua stessa inchiesta, attribuisce a Dondarini una condanna per associazione a delinquere e sei episodi di frode sportiva. In realtà Dondarini fu condannato in primo grado, poi assolto nei due successivi per frode sportiva per due partite, senza alcuna contestazione associativa. Il testo non fu ritirato, né rettificato.

«Ciò che ha animato Dondarini non è stata la volontà di ripicca verso il pm che lo ha inquisito e neanche un obiettivo economico (la valutazione del danno è stata lasciata al giudice, ndr) – dice il suo legale Gabriele Bordoni –. Abbiamo inteso soltanto ristabilire la verità per evitare che una persona completamente assolta continui a risultare condannata nel libro scritto dal pm che lo accusò, oltretutto in relazione a reati gravi, diversi e ulteriori rispetto a quelli davvero contestati».

c. d.

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