Bologna, camper di Nettuno Tv in piazza Verdi: "La battaglia anti-tornelli? Un pretesto"

L'azione dei collettivi vista dal presidente del sistema bibliotecario Pescatore e da Santandrea del Consiglio Nazionale degli studenti, al microfono di Francesco Spada

Dentro il camper di Nettuno tv in piazza Verdi (foto Pederzini)

Dentro il camper di Nettuno tv in piazza Verdi (foto Pederzini)

Bologna, 16 febbraio 2017- Il camper di Nettuno Tv in diretta in piazza Verdi, teatro della protesta seguita allo sgombero della biblioteca di Lettere al 36 di via Zamboni. Stamattina erano al microfono di Francesco SpadaGuglielmo Pescatore, presidente del sistema bibliotecario di Bologna e Davide Santandrea del Consiglio Nazionale degli studenti. Pescatore sottolinea l’importanza di un controllo per l’accesso alla biblioteca di facoltà, controllo che non necessariamente è legato al possesso di un badge universitario. “La biblioteca rimarrebbe a uso di tutti e, per chi non avesse il badge, basterebbe citofonare alla portineria”, continua Pescatore, spiegando che il sistema dei tornelli, così duramente contestato in questi giorni,  è stato studiato per assicurarsi che chi si reca in biblioteca lo faccia per uno scopo idoneo. Del resto, continua Pescatore, "la biblioteca è un luogo pubblico, e non certo privato, e come in ogni luogo pubblico ci devono essere delle regole".

Anche Santandrea si dice interdetto dalla protesta del Cua, pur sottolineando, anche in qualità di studente e frequentatore della facoltà di Lettere, di non essere nuovo a situazioni di violenza e attacchi verbali all’interno della biblioteca. “È importante dire che sono una minoranza, solitamente una ventina, dai quali la maggior parte degli studenti si discostano fortemente”, conclude fermo Santandrea, pur sottolineando come sia, d’altro canto, eccessivo fare paragoni con il periodo del ’77.

L’idea comune è che il progetto di regolamentazione dell’accesso alla biblioteca del 36 sia stato usato come ‘semplice’ pretesto dal Cua per fare sentire la propria voce e creare scompiglio. Negli ultimi mesi, inoltre, nel mirino del Cua è finita la mensa universitaria di piazza Puntoni: dopo giorni di tensione e scontri con la polizia, ci sono stati arresti e denunce. 

Alla biblioteca del 36 la stima dei danni è incerta, ma dovrebbe aggirarsi attorno ai 50mila euro, spiega Pescatore, che conclude “noi non ci fermeremo certo qui e proseguiremo con il nostro progetto”, sottolineando con fermezza come sia stato impossibile un dialogo efficiente con il Cua.  

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