Godzilla con il suo padrone
Crevalcore (Bologna), 29 agosto 2017 - Le braccia ricoperte di bende fin quasi alle spalle, il volto segnato da ore al pronto soccorso, e la paura negli occhi di una donna: non si capacita che sia successo proprio a lei. L'American Staffordshire Terrier di famiglia, lunedì, ha aggredito i suoi padroni. Lui, 51enne, addetto alla sicurezza in un’azienda, ora si trova in rianimazione e rischia di perdere un braccio; lei, Doina Cristea 50 anni romena, è ricoverata con ferite sulle braccia e al volto.
Tutto è accaduto quando la coppia si trovava nel cortile di casa: il marito tentava di far partire l’auto che non voleva saperne e la donna era in giardino con il cane. All’improvviso l’animale l’ha attaccatata e il marito, esperto di arti marziali, le è corso in aiuto. Ma per fermare il cane ci sono volute altre tre persone. Doina Cristea è ancora sotto choc.
«Mi ha sbranato, se non ci avessero aiutato, probabilmente ci avrebbe ucciso. Godzilla era un cane buono quando dieci anni fa lo abbiamo preso con noi. Poi dopo l’intervento all’orecchio è cambiato: era diventato violento».
Era già successo che vi aggredisse? «Sì, ma mio marito era riuscito a calmarlo. Lo avevano anche portato da uno psicologo per cani. Volevamo capire cosa gli fosse successo. Ma è stato tutto inutile. Adesso non voglio più vederlo».
Cosa ha scatenato la furia del vostro animale? «Non lo so. Non credo ci sia un motivo. Sono entrata nel recinto del cortile e Godzilla mi ha azzannata alle braccia. Mio marito che in quel momento stava cercando di far partire la sua Jeep Grand Cherokee, appena si è accorto che mi stava sbranando è intervenuto».
E poi? «Il cane ha smesso di attaccarmi ed ha azzannato mio marito. C’era sangue dappertutto e poi ricordo di essere finita a terra quasi priva di conoscenza».
Ha visto chi l’ha salvata? «Mio marito urlava e non riusciva a difendersi. Poi sono arrivate altre tre persone. Non ricordo i volti, ma solo che dopo mi sono risvegliata in ambulanza. Avevo dolori lancinanti alle braccia. E adesso sono preoccupata».
Per suo marito? «Certo, mi informo continuamente sulle sue condizioni. Poi c’è un altro motivo di preoccupazione: ho un’altro animale, la mia cagnolina ‘Mango’».
Dove si trova? «Spero che stia bene e che qualcuno si occupi di lei. Ha bisogno di tanto amore. Lo stesso che abbiamo dato a Godzilla, ma qualcosa si è rotto e ci ha ridotti così. Per noi era quasi un figlio».
Le forze dell’ordine dicono che il cane si sarebbe innervosito vendendo lei litigare con suo marito... «Non è affatto vero: mio marito era nervoso perché la sua macchina aveva dei problemi e stava parlando con un vicino. Quando sono stata azzannata c’era il recinto fra me e lui. Quindi, nessun litigio. Forse ci saremo scambiati qualche parola».
E crede che questo abbia fatto innervosire Godzilla? «No, non c’è alcuna spiegazione nella reazione che ha avuto il nostro cane. Lo abbiamo sempre trattato bene. Era seguito dal veterinario e lo abbiamo sempre nutrito e curato».
Le importa sapere dove si trova ora? «Non voglio più vederlo in tutta la mia vita. Il perdono non lo merita. Ci ha quasi ammazzati. Mio marito ha un braccio dilaniato dai morsi del cane e rischia di avere problemi tutta la sua vita. Godzilla è diventato aggressivo, forse fa parte della sua natura».
Crede che sia insito nella sua razza? «Quando lo abbiamo preso, pensavano che le cure amorevoli lo trasformassero. E per tanto tempo è stato così».
Poi cosa è successo? «Quell’intervento all’orecchio sinistro lo ha cambiato».
Si sente tradita dal suo animale? «Sì, ci ha distrutto la vita. E dire che domenica stavamo bene. Avevo preparato la borsa termica con la cena per mio marito. Doveva fare la notte al lavoro e stava per partire. Una giornata in famiglia, quasi si trasformava in tragedia».
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