Bologna, il ministro Minniti fa visita ai carabinieri aggrediti a Piacenza / VIDEO

Il Ministro ai militari picchiati dagli antagonisti: “La democrazia non ha nulla a che vedere con ciò che è successo”

Bologna, 12 febbraio 2018 - Il ministro dell’Interno Marco Minniti, accompagnato dal capo della polizia Franco Gabrielli e il comandante generale dei carabinieri Giovanni Nistri, ha fatto visita a Bologna ai militari dell’Arma che sabato sono stati aggrediti a Piacenza dagli antagonisti durante la manifestazione di protesta contro l’apertura di una sede di CasaPound. Il ministro, arrivato nel pomeriggio in via delle Armi, dove c’è la sede del Comando V reggimento dei carabinieri, ha usato parole molto dure per definire quanto successo pochi giorni fa.

«I principi della Costituzione e i valori della democrazia nel nostro Paese – ha detto Minniti –, non hanno nulla a che vedere con quella violenza da branco selvaggio che si è vista a Piacenza». Quindi, ha argomentato ancora il ministro, «noi siamo molto grati perché grazie all’impegno, passione e sacrificio di queste donne e uomini noi oggi possiamo dire con grande chiarezza che ci sono le condizioni perché sia garantita la possibilità per ciascuno di poter manifestare liberamente sapendo che c’è un limite invalicabile ed insuperabile: quel limite è la violenza».

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Minniti, poi, si è soffermato anche sullo stato di salute del brigadiere capo di 48 anni che durante il corteo è stato accerchiato e picchiato dai manifestanti. Aggressione che gli è costata una frattura alla spalla e per cui sarà operato domani: "La persona ferita è pienamente in piedi e quindi ha potuto partecipare direttamente con i suo i colleghi all’incontro – ha spiegato Minniti –. Questo ovviamente non riduce né la preoccupazione né il giudizio negativo su quello che è avvenuto. Però posso dirvi che da ministro dell’Interno vederlo in piedi per me ha significato poter tirare un sospiro di sollievo e penso che questo sospiro di sollievo possono tirarlo tutti quanti gli italiani che hanno guardato all’arma dei carabinieri e a quello che fanno le forze di polizia sul territorio con rispetto ammirazione e stima".

Raccontando, poi, dell’incontro avuto con i carabinieri del V reggimento, il ministro ha spiegato: "Mi hanno detto una cosa semplicissima: ‘noi sappiamo che nel momento in cui indossiamo una divisa rappresentiamo lo Stato e le istituzioni democratiche del nostro Paese’. Questo è un messaggio straordinario ed è la pura e semplice verità. Ho spiegato anche una cosa – ha aggiunto Minniti – che il fatto che io sia qui significa che il ministro dell’Interno non ha fatto altro che il proprio dovere».

Il ministro, infine, garantisce che ora sono tutti a lavoro per identificare gli autori dell’aggressione ai carabinieri: “Non avremo tregua fino a quando non avremo individuato i responsabili. Solitamente, per quello che hanno fatto si va in galera”.

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