Serata 'blasfema' al Cassero, arriva la denuncia in Procura

A presentarla Marco Lisei, Valentina Castaldini e Galeazzo Bignami. Il sindaco Merola: "Le foto del Cassero fanno male alla causa dei diritti delle minoranze"

Alcune immagini dalla pagina Facebook del Cassero di Bologna

Alcune immagini dalla pagina Facebook del Cassero di Bologna

Bologna, 19 marzo 2015 - Denuncia "alla Procura della Repubblica per l'indecente spettacolo messo in piedi dal Cassero, comprovato da immagini pubblicate su internet, che offende la Chiesa e la religione cristiana": a presentarla i consiglieri comunali Marco Lisei, Forza Italia, Valentina Castaldini, Nuovo Centrodestra e Galeazzo Bignami, Capogruppo Forza Italia in Regione Emilia Romagna che hanno denunciato l'attività del Cassero, noto circolo gay cittadino del quale sono circolate foto blasfeme relative a una festa sul tema della passione di Gesù, in relazione agli articoli 404, 725 e 726 del codice penale (vilipendio della religione, pubblicazione spettacoli osceni, atti contrari alla pubblica decenza).

"E' inaccettabile - scrivono i consiglieri - che queste tipologie di spettacolo vengano finanziati con i soldi pubblici elargiti dal Comune tramite contributi per varie attività e la concessione in comodato d'uso gratuito di una sede del valore di circa 100.000 euro annui di locazione". I consiglieri chiedono al Sindaco Merola di prendere una posizione precisa "e di non essere connivente di un reato penalmente perseguibile: per questo lunedì presenteremo un ordine del giorno in Consiglio Comunale - concludono - per chiedere al sindaco e alla sua maggioranza di assumersi la responsabilità politica di quanto accaduto e interrompere la convenzione ed ogni contributo all'Arcigay il Cassero e costituirsi parte civile nel procedimento penale".

 

MEROLA «Più che una opinione ho una indignazione, nel senso che questa città e il sindaco hanno sostenuto e sostengono i diritti delle minoranze, in questo caso in particolare delle coppie gay a vedere riconosciuti i loro diritti così come nel resto d'Europa. Credo che questi episodi facciano danno prima di tutto alla causa di questi diritti» ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, commentando la polemica sulle foto blasfeme. «Credo che ci siano delle persone che nella migliore delle ipotesi non si rendono conto di quello che fanno - ha aggiunto - Se si vuole il rispetto degli altri bisogna prima di tutto rispettare noi gli altri. Questa cosa è indegna, ha fatto bene il presidente del Cassero a chiedere scusa. Si deve fare di più, si deve impedire che queste cose possano succedere dentro al Cassero, ma non per generalizzare. Vedo che c'è chi chiede di bruciare convenzioni o cose di questo tipo: le responsabilità sono sempre penali e individuali».

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