Castiglione dei Pepoli, dopo 70 anni trovato il corpo di un soldato tedesco

Rinvenuta anche la piastrina identificativa. La scoperta grazie a due ricercatori

Il colonnello Gerd Beyer,  Davide Pazzaglia, Arnaldo Fabbri e il maresciallo  Gianluca Breschi

Il colonnello Gerd Beyer, Davide Pazzaglia, Arnaldo Fabbri e il maresciallo Gianluca Breschi

Castiglione dei Pepoli, 24 agosto 2016 - Importante ritrovamento nei pressi di Montepiano, zona toscana non lontana da Vernio e praticamente al confine con Castiglione dei Pepoli. Due ricercatori castiglionesi, Davide Pazzaglia e Arnaldo Fabbri, hanno infatti rinvenuto i resti di un soldato tedesco caduto in combattimento oltre settant’anni fa.

Sia Pazzaglia che Fabbri dedicano da tempo le loro energie alla ricerca storica, tant’è che sono stati tra i promotori, assieme ad altri volontari, della nascita del polo culturale ed espositivo ‘Paolo Guidotti’ di Castiglione. All’interno di quest’ultima struttura si trova una sala interamente dedicata alla Seconda guerra mondiale, ed in particolare alla 6ª Divisione Corazzata Sudafricana, di grande interesse per i visitatori italiani e stranieri.

I due ricercatori si stavano, appunto, muovendo tra i bastioni difensivi della Linea Gotica quando si sono resi conto dell’importante ritrovamento: a quel punto hanno immediatamente provveduto ad avvertire le forze dell’ordine, che si sono attivate per il recupero della salma tramite l’operato del maresciallo Breschi di Vernio, assieme al direttore Caldari del Cimitero militare germanico del Passo della Futa e al colonnello Gerd Beyer, comandante dei riservisti dell’esercito tedesco in servizio presso lo stesso cimitero.

"Il nostro ritrovamento non è casuale – spiegano Pazzaglia e Fabbri –: a fine settembre del 1944, infatti, su quel monte ci fu un violento combattimento ravvicinato tra una compagnia della 34ª divisione di fanteria Usa ed un gruppo di genieri appartenenti alla 334ª divisione di fanteria tedesca che causò 20 morti tra i tedeschi e 8 tra gli americani".

Oltre ai pochi oggetti personali del caduto (un pettine, una catenina con un piccolo crocifisso e i bottoni della divisa) è stata rinvenuta la piastrina di riconoscimento che permetterà, dopo la decodificazione, di dare un nome, e una degna sepoltura, al soldato.

"Grazie alla passione dei nostri due ricercatori potremo provare a dare un nome a questo soldato ed eventualmente avvertire i parenti in Germania, che finalmente potranno avere una tomba sulla quale portare un fiore – spiega il sindaco di Castiglione, Maurizio Fabbri –. Queste occasioni ci fanno ricordare che purtroppo la guerra non è qualcosa di astratto e lontano ma, al contrario, un avvenimento feroce che ha insanguinato le nostre terre. Un monito per tutti a difendere la pace faticosamente conquistata".

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