Colata di Idice, Ghedini registrata dalla Conti: gli audio segreti dati ai pm

I colloqui fra la presidente di Legacoop e il sindaco di San Lazzaro

Il sindaco Isabella Conti

Il sindaco Isabella Conti

Bologna, 23 ottobre 2015 - Nell'inchiesta sulla Colata di Idice adesso spuntano pure le registrazioni segrete. Agli atti del fascicolo del pm Rossella Poggioli ci sarebbero infatti colloqui, captati di nascosto e poi portati agli inquirenti, fra il sindaco Pd di San Lazzaro Isabella Conti e il presidente di Legacoop Bologna Rita Ghedini. Registrazioni fatte durante incontri avvenuti fra novembre e dicembre dell’anno scorso in cui si parlò, ovviamente, della Colata da posizioni opposte: la Conti voleva bloccare il progetto, la Ghedini cercava di mediare per tutelare gli interessi delle coop coinvolte. L’indagine è quella, ormai nota, delle pressioni subite dalla Conti per non cancellare il mega-insediamento urbano di Idice, 582 alloggi per un valore di circa 300 milioni di euro. Cancellazione che invece poi avvenne, con conseguente causa milionaria (in attesa di fissazione al Tar) presentata dai costruttori.

Il primo cittadino sanlazzarese, dopo le pressioni percepite come vere e proprie minacce, presentò denuncia ai carabinieri alla fine dell’anno scorso e l’inchiesta, partita sottotraccia, si è via via irrobustita fino ad arrivare agli sviluppi clamorosi delle ultime settimane. Prima la notizia che c’erano altri quattro indagati oltre al commercialista Germano Camellini, presidente del collegio dei revisori del Comune di San Lazzaro: Simone Gamberini, direttore di Legacoop Bologna ed ex sindaco Pd di Casalecchio, Stefano Sermenghi, primo cittadino renziano di Castenaso, l’ex sindaco sanlazzarese (sempre Pd) Aldo Bacchiocchi, e il costruttore Massimo Venturoli, ad della società Palazzi. L’accusa è per tutti minaccia a un corpo amministrativo o politico dello Stato. Nei giorni scorsi, poi, è arrivato a Rita Ghedini, la sesta indagata, e allo stesso Gamberini un invito a comparire per essere interrogati in Procura. Assistiti dall’avvocato Luca Sirotti, sono stati sentiti dal pm Poggioli e dal procuratore aggiunto Valter Giovannini per nove ore.

A carico della Ghedini ci sono, secondo la ricostruzione della Procura, le parole dette durante quei colloqui di fine 2014 e una sorta di regia di quanto fatto dal suo collega di Legacoop Gamberini, che si attivò con sms, telefonate e incontri di persona con la Conti. La Ghedini avrebbe incontrato il sindaco di San Lazzaro in due occasioni e parte di quella conversazioni, registrate dalla Conti, sarebbero finite nei file poi consegnati agli inquirenti.

Nel frattempo, dopo la bocciatura della Provincia, è emerso che anche la Regione, a suo tempo, aveva bocciato la Colata perché troppo invasiva dal punto di vista del consumo di suolo pubblico. Il Comune, allora guidato da Marco Macciantelli, ritenne però di non tener conto di quel parere. Anche questo documento, come quello della Provincia, potrebbe essere presto acquisito dai carabinieri su ordine del pm Poggioli. Nelle prossime settimane, inoltre, potrebbero tenersi altri interrogatori dopo quelli di Ghedini e Gamberini.

Il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini ha rilasciato questa mattina la seguente dichiarazione all'Ansa: "La Procura non è in possesso di alcuna registrazione intercorsa tra il sindaco di San Lazzaro ed altri soggetti. Qualora avesse ricevuto ufficialmente file audio, gli stessi sarebbero stati oggetto di domande nel corso degli interrogatori recentemente svolti".

Il Carlino conferma l'esistenza della registrazione.

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