Bologna, Crash occupa l’ex stazione Veneta

Gli attivisti sono entrati nell’edificio di proprietà comunale, alcuni sono saliti sul tetto

I manifestanti davanti alla stazione (foto Schicchi)

I manifestanti davanti alla stazione (foto Schicchi)

Bologna, 10 novembre 2017 - L’ex stazione ferroviaria ‘Veneta’, in via Zanolini 41, è stata occupata nel pomeriggio da una quarantina di attivisti del ‘Laboratorio Crash’ (FOTO).

Si tratta del collettivo che lo scorso 8 agosto era stato sgomberato dalla sua sede ‘storica’, in via della Cooperazione.

«Abbiamo aperto le porte di un edificio di proprietà comunale abbandonato da diversi anni - spiega un post sulla pagina Facebook del collettivo - per non essere più invisibili, per costruire una garanzia dal basso alla continuità delle attività del Laboratorio Crash, che con lo sgombero dell’ 8 agosto si sono bruscamente interrotte». Alcuni attivisti sono saliti sul tetto dello stabile, altri hanno affisso striscioni all’ingresso.

Non è tardata ad arrivare la risposta del Comune che ha chiesto a Questura e Prefettura di "liberare" i locali dell'ex stazione Veneta di via Zanolini.  E' quanto fa sapere l'amministrazione spiegando che l'immobile è di proprietà comunale ma in uso all'Università per realizzare al suo interno delle aule studio. Lo stesso civico, nel maggio del 2016, era stato interessato da un'altra occupazione, durata poche ore: in quel caso ad entrare nei locali furono i partecipanti alla manifestazione nazionale Lgbt e femminista che fu convocata dopo lo sgombero di Atlantide.

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