Bologna, le ceneri del caro estinto o del cane diventano alberi

Il progetto primo al mondo di un 'cimitero verde'

Alberi (archivio Dire)

Alberi (archivio Dire)

Bologna, 18 novembre 2016 - Un parco pubblico, il primo al mondo nel suo genere, che sorgerebbe a Bologna e dove le ceneri del caro estinto o del proprio animale domestico, siano unite a terra e semi, per far crescere le piante. Un luogo meno ‘grigio’ di un cimitero, che non resti chiuso, ma diventi un punto d’incontro, dove, “con la giusta discrezione”, si possano fare musica, arte, laboratori per bambini, meditazione, lettura ma anche ascolto, sostegno, accompagnamento alla morte e alla nascita.

E che, una volta ottenuto lo spazio e il via libera, “sarebbe pronto in due o tre mesi”. E’ il progetto al quale l’associazione Diventare alberi, affiliata ad Aics, lavora dal 2012 in collaborazione con Socrem e per il quale Domenico Perilli sta avviando un dialogo con il Comune di Bologna, e in particolare con l’assessorato all’Ambiente. “Ne avevamo già parlato con la precedente amministrazione, ma ora ci stiamo riproponendo al nuovo assessore Valentina Orioli, con l’appoggio della Fondazione Villa Ghigi”, spiega lo stesso Perilli.

Per il terreno, che dovrebbe essere di almeno 20 ettari ci sarebbero già delle proposte di privati, ma l’associazione, coi suoi 120-140 soci, prediligerebbe uno spazio pubblico. Anche perché “si tratta di un progetto di lungo periodo”, precisa Perilli, che dunque prima di lanciare proposte attende che sia il Comune, se la fase interlocutoria si trasformerà in un piano, a lanciare delle idee. A livello legislativo, l’associazione ha già attivato dei legali “e abbiamo verificato che non ci sono ostacoli normativi per la creazione del parco”, precisa poi Perilli.

Il progetto ha l’appoggio di Aics, che come spiega il presidente Serafino D’Onofrio, oltre ad essere “affascinata dal dopo di noi, apprezza molto anche l’idea di far crescere e alimentare un luogo laico e vivo”. Aics, qualche tempo fa, aveva anche pensato a un potenziale luogo per il parco, l’ex cava Bruschetti di Borgo Panigale, che però al momento e’ stata messa da parte perché ha dei limiti di superficie. Diventare alberi, intanto, per far conoscere il progetto e svilupparlo, ha organizzato una mostra fotografica, alla quale ha invitato proprio l’assessore Orioli.

L’esposizione, che sarà inaugurata lunedì prossimo alle 18, all’Urban Center di Piazza del Nettuno, 3 (al secondo piano di Salaborsa) mostrerà gli scatti delle opere vincitrici della prima edizione del contest #diventarealberi, raccolti anche nel calendario 2017, che sarà presentato al pubblico proprio in questa occasione. “Sono fiero di presentare alla citta’ le immagini che rendono cosi’ bene l’idea dello strettissimo legame tra uomo e albero- spiega Perilli- la mostra e il calendario stesso serviranno a promuovere tra i cittadini la conoscenza del progetto, visto che il parco vuole diventare parte integrante della rete urbana, luogo di pace, ma anche di incontro, conoscenza, relazione con la natura stessa”.

Non va poi dimenticato, conclude che “piantare nuovi alberi consente di moderare il clima, migliorare la qualità dell’aria, regolare il deflusso delle acque piovane e ospitare la fauna selvatica, oltre che far diminuire significativamente i livelli di stress urbano”. La mostra, patrocinata dal Comune di Bologna, dalla Città Metropolitana di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna, sarà visitabile fino al 7 dicembre.

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