Bologna, scontri 'caro mensa'. Chiesto il rinvio a giudizio per 23 attivisti del Cua

Lo scorso autunno, in piazza Puntoni, gli antagonisti diedero vita a tafferugli contro le forze dell'ordine

Gli scontri dello scorso autunno tra attivisti del Cua e polizia in piazza Puntoni

Gli scontri dello scorso autunno tra attivisti del Cua e polizia in piazza Puntoni

Bologna, 1 agosto 2017 - Le proteste per il ‘Caro mensa’, messe in atto lo scorso autunno, potrebbero avere un costo salato per gli attivisti del Collettivo universitario autonomo. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 23 antagonisti del Cua. Nell’atto, firmato dal procuratore Giuseppe Amato e dai pm Antonella Scandellari e Antonello Gustapane, si contestano a vario titolo reati di piazza per i tafferugli e anche, a 17 attivisti, la tentata estorsione.

Durante le proteste, infatti, tra il 18 e il 19 ottobre, gli antagonisti avrebbero costretto addetti della mensa universitaria ad attuare la riduzione del prezzo dei pasti, da 5,8 euro a 3, minacciandoli di bloccare l’accesso alla mensa, come poi accadde. I rappresentanti della società però si erano rifiutati e avevano chiamato le forze dell’ordine.

Questa impostazione non fu però riconosciuta dal gip che a marzo dispose per altri reati l’applicazione di misure cautelari per 4 attivisti, obblighi di firma e un divieto di dimora, nel frattempo revocate. Gli antagonisti, tra i 21 e i 31 anni, per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio, risponderanno a vario titolo anche di interruzione di pubblico servizio, manifestazione non preavvisata, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, getto pericoloso di cose e porto di oggetti atti a offendere. Nel mirino della procura sono finiti cinque giorni di protesta: il 18, il 19, il 25 e il 26 ottobre e il 3 novembre 2016. Tre ragazzi arrestati in piazza Puntoni durante i disordini sono già stati processati: uno di loro è stato condannato a due anni e due mesi in primo grado a dicembre, ridotti a un anno e quattro mesi in appello. Gli altri due sono stati invece assolti a fine aprile dal tribunale

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