Bologna, caos e alcol libero. Così il Cua ripaga l’Alma Mater / VIDEO

Nello spazio assegnato dall’Ateneo

La festa del Cua negli spazi assegnati dall’Ateneo

La festa del Cua negli spazi assegnati dall’Ateneo

Bologna, 24 settembre 2017 - Venerdì sera, intorno a mezzanotte. In via San Giacomo 11, nel cuore della zona universitaria, è in corso una festa, l’ennesima, organizzata dentro gli spazi dell’Ateneo. Come tante altre volte negli ultimi mesi, i residenti non riescono a chiudere occhio, il rumore è insopportabile. Ma non si tratta di un’occupazione abusiva. Qui c’è la sede di Nautilus, uno spazio autogestito che l’Alma Mater ha assegnato lo scorso ottobre per due anni all’associazione studentesca ZeropuntoZero, creata per l’occasione dal Collettivo universitario autonomo, il Cua, per partecipare al bando.

Un bando aperto e chiuso nell’agosto 2016, con la sola partecipazione del collettivo antagonista. Il locale, situato all’interno del Dipartimento di zoologia, un tempo era destinato ai giardinieri dell’Università. Uno spazio di 50 metri, con un ampio giardino all’esterno, che l’associazione assegnataria – si legge nel bando – dovrebbe gestire "in modo tale da favorire la massima partecipazione degli studenti e da non arrecare disturbo alla quiete pubblica o privata". Non solo: è vietata all’interno ogni attività a fini di lucro.

Siamo andati a verificare di persona se le regole vengono rispetatte. Entrando, salta subito all’occhio uno striscione appeso all’edificio: "Dentro e contro l’università", c’è scritto. È in corso un concerto di musica hardcore, ci saranno all’incirca un centinaio di persone. Il gruppo che sta suonando si chiama ‘Cosa Nostra’, indossa dei passamontagna neri.

Dietro un lungo tavolo di legno posto a lato del giardino, è stato improvvisato un bar. Vengono servite birre, spritz, vino e super alcolici. Una birra costa 2,50 euro. C’è anche una griglia, dove chi vuole può comprare la cena. Quando ordiniamo da bere è chiaro che non esiste nessuna cassa né un registro delle spese, quindi niente scontrini. C’è da chiedersi come sia conciliabile con il requisito del bando che impedisce l’organizzazione di attività a fini di lucro. E se l’università ne sia a conoscenza.

La festa, come in molte altre occasioni, proseguirà fino alle ore piccole. Lasciando senza sonno i residenti che sempre più di frequente si chiedono come sia possibile tutto questo, proprio dentro al cuore dell’Ateneo, a cento metri dal Rettorato.

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