Zona Universitaria, i locali bocciano il piano anti degrado di Merola

Via Zamboni, il piano intervento annunciato dal primo cittadino non convince: "La sua ricetta non è abbastanza"

Un controllo notturno in piazza Verdi

Un controllo notturno in piazza Verdi

Bologna, 15 novembre 2016 - "Non basta" e "fare presto, perché così non si può continuare". Sono i concetti chiave che chi lavora in zona universitaria lancia al sindaco Merola dopo che, lo stesso primo cittadino, ieri aveva messo giù una ricetta d’intervento in tutta l’area, tra pattuglie miste in borghese e apertura del foyer del Comunale. In particolare, la volontà di addestrare la polizia municipale a interventi mirati su spaccio e abusivi suona come un tema antico. Già dibattuto.

"Lo chiediamo da due anni – sottolinea Massimo Ebreo, gestore del Doc Lounge di via Zamboni assieme al fratello Michele e membro del Consorzio Enjoy –, dire che il sindaco è in ritardo è ovvio. Tutto questo non basta se, come da dati della polizia municipale, le multe ai consumatori di birra in vetro per strada sono state solo una manciata da maggio. Si stronchino gli abusivi – attacca Ebreo – e soprattutto non si penalizzino i locali chiudendoli con quest’ordinanza. Perché poi, se si scatena il casino, c’è un perché".

D’accordo con Ebreo è Massimo Zucchini, storico gestore del ‘Celtic’ di via Caduti di Cefalonia. "La battaglia vera è sulle bottiglie per strada, è lì che bisogna intervenire c’è poco da fare – spiega Zucchini, anche vicepresidente provinciale di Confesercenti –. Ma c’hanno messo 6 mesi per trovare 6 frigoferi di abusivi, forse qualcosa non va. Merola vuole cambiare passo? Ok. Ma perché, se non possono stare aperti i locali, pensiamo di tenere aperto il foyer del Comunale? Se i locali funzionano li devi lasciare aperti, noi lo diciamo da tempo. Se si vogliono inserire limiter o scatole nere per il rumore allora stop alle ordinanze sugli orari e vengano chiusi i locali che superano i limiti". A Zucchini (e a Enjoy) non va giù il regime diverso Petroni-Zamboni. "I locali senza deroga venderanno ancora in via Petroni a prezzi più bassi. E poi, all’una, si rialza la piena".

Renato Lideo, storico patron delle Scuderie di piazza Verdi, chiede a Merola "un atteggiamento diverso. Sento nell’aria che qualcosa sta cambiando, ma non serve una semplice militarizzazione – spiega Lideo –. Gli spacciatori sono più aggressivi? Bene, ci vogliono interventi mirati, in borghese e non. Stesso discorso sugli abusivi, come ad Halloween: bisognava intervenire prima". Lideo suggerisce continuità e progetti su stile europeo, come al Quarter Musem di Vienna: "Occorre interpretare la situazione, non andare soltanto per rivendicazioni. I comitati, in questo senso, sono parte del problema". Infine la chance a Virginio. "E’ il Comune che ha il potere di intervenire e questo è il momento giusto, si insista".

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