Delitto del freezer, la Cassazione conferma 30 anni a Caria

Cade l'aggravante della crudeltà. Il corpo della commercialista Caramazza, compagna del muratore sardo, fu trovato in un freezer a pozzetto nella casa di viale Aldini dove i due vivevano

A sinistra, Giulio Caria in tribunale (foto d'archivio Schicchi)

A sinistra, Giulio Caria in tribunale (foto d'archivio Schicchi)

Bologna, 1 febbraio 2017  –  La Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni per Giulio Caria, muratore sardo della Gallura a processo per l'omicidio aggravato della compagna convivente Silvia Caramazza, commercialista di 39 anni il cui corpo fu trovato il 25 giugno 2013 nascosto nel freezer della casa in cui i due vivevano in viale Aldini (foto).  La donna era stata uccisa tra l'8 e il 9 giugno, con più colpi di un oggetto contundente mai ritrovato, probabilmente un attizzatoio da camino (foto: i funerali).

Caria fu fermato in Sardegna due giorni dopo la scoperta del corpo: non ha mai confessato il delitto. La Corte ha annullato senza rinvio solo l'aggravante dell'aver agito con crudeltà, accogliendo su questo punto il ricorso del difensore, Savino Lupo. L'annullamento non ha inciso sulla quantificazione della pena. All'udienza sono intervenute anche i difensori di parte civile, gli avvocati Federico Canova e Fabio Pancaldi per i parenti di Caramazza e Rossella Mariuz per l'Unione donne italiane.

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