Bologna, dona un'ambulanza. "E' il modo migliore per ricordare mio marito"

Ieri la consegna ufficiale all’Ausl dalla signora Bisteghi

Carmen Bisteghi davanti all'ambulanza dedicata al marito

Carmen Bisteghi davanti all'ambulanza dedicata al marito

Bologna, 30 dicembre 2017 - Una nuova e attrezzata ambulanza è stata donata al dipartimento di Emergenza dell’azienda Ausl. La donazione, del valore di 106.000 euro, è stata fatta da Carmen Bisteghi in ricordo del marito Riccardo Rossi. Il nuovo mezzo di servizio è dotato di un monitor defibrillatore e di un elettrocardiografo che permetteranno di trasmettere i dati del paziente soccorso direttamente alla Cardiologia, abbreviando le tempistiche di gestione dell’infarto. A questa moderna strumentazione si aggiunge tutto ciò che è necessario agli operatori e volontari del 118. La nuova ambulanza presterà servizio di assistenza e di soccorso aumentando ulteriormente il numero di mezzi del 118 a Bologna e provincia che, ad oggi, conta 33 ambulanze e 21 auto mediche. Negli ultimi tre anni, infatti, sono state donate dai cittadini bolognesi dieci ambulanze e due auto mediche per un valore complessivo di un milione 135mila euro.

“I mezzi di soccorso sono attivi 24 ore su 24, ma hanno limiti intrinseci – spiega Cosimo Picoco, responsabile della centrale operativa 118 Emilia Est –: non possono percorrere più di 300mila chilometri e non possono essere utilizzati per più di sette anni dall’immatricolazione”. E dato il consumo intensivo di ogni mezzo, è necessario rinnovarli spesso. “Il 118 non ha mai un rapporto piacevole con i cittadini dal momento che presta soccorso – prosegue Picoco –, esiste però un percorso virtuoso che lo lega alla cittadinanza”. Un percorso che può assumere forme svariate, dalla donazione al volontariato attivo e personale.

Le ambulanze sono autoveicoli di classe A e ogni mezzo di soccorso è dotato di un determinato equipaggiamento che, di norma, viene donato con il mezzo. “L’ambulanza che ci è stata data grazie alla generosità della signora Bisteghi ha un assetto più infermieristico con strumenti all’avanguardia – precisa Picoco –. Ogni donazione ci fa percepire il rapporto fiduciario che si instaura con la popolazione, si tratta della partecipazione del cittadino che decide di mettere a disposizione un bene come patrimonio della comunità”.

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