Bologna, emergenza furti, imprenditore scrive ai ladri. "Non c’è più niente da rubare"

Protesta a San Giovanni in Persiceto

Giovanni Bongiovanni

Giovanni Bongiovanni

San Giovanni in Persiceto, 14 marzo 2017 - Cartelli affissi nella recinzione del giardino di casa per scoraggiare i ladri dalle loro cattive intenzioni. Li ha attaccati Giovanni Bongiovanni, imprenditore di San Giovanni in Persiceto, vittima già di quattro furti nella sua villetta che sorge nella zona residenziale, di recente realizzazione, chiamata ‘La Corte’. I cartelli recitano testualmente: «Ai signori ladri, visto che siete già venuti 4 volte a rubare a casa mia, sappiate che non è rimasto più nulla da rubare. La cassaforte è vuota e lasciatemi dormire tranquillo».

«Ho messo i cartelli – racconta Bongiovanni che abita da circa otto anni in questa zona – perché davvero qui si vive un senso di insicurezza. Anche tanti miei vicini hanno subito la mia stessa sorte. Perché i ladri hanno visitato altre case nei dintorni». E stando al racconto dell’uomo che ha sporto sempre regolare denuncia alle forze dell’ordine, la prima volta i malviventi gli rubarono un orologio, di marca, di un certo valore e l’automobile Mercedes che aveva parcheggiato davanti a casa. La macchina fu poi ritrovata, mentre dell’orologio più nessuna traccia.

La seconda volta di nuovo l’automobile, in questo caso una Audi di grossa cilindrata, e un altro orologio non di grande valore. La macchina fu ritrovata danneggiata nel Lazio, fu messa a posto e riconsegnata al legittimo proprietario. Ma non finisce qui. Perché nella terza visita, i malviventi rubarono nuovamente sempre la stessa Audi a Bongiovanni. La macchina fu poi ritrovata a Milano. «Fino ad arrivare a un paio di settimane fa – continua Bongiovanni – quando i ladri, verso le sei del pomeriggio approfittando della mia assenza, hanno rotto la recinzione laterale del giardino, e sono entrati in casa da una portafinestra della cucina. Hanno rubato circa cento euro, una collezione di orologi di mio figlio, non di alto valore, e hanno cercato di aprire la cassaforte che tuttavia è vuota».

«Sottolineo il fatto che le prime tre volte i ladri entrarono in casa quando io ero a letto e mi chiedo: è mai possibile vivere in questa maniera? Ci vorrebbero senza dubbio pene più severe nei confronti di chi viene colto a rubare nelle proprietà altrui. Tanto sappiamo bene chi è a commettere questi furti. E anche se vengono arrestati poi continuano spesso e volentieri a girare indisturbati per i nostri territori cercando di delinquere ancora. E noi poveri cittadini dobbiamo poi andare a denunciare gli spiacevoli accaduti. Personalmente, come cittadino, mi sento più colpevole io, il derubato, dei ladri che entrano nella mia proprietà portando via le mie cose».

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