Fiera, Cgil denuncia voucher e irregolarità negli appalti

Filcams punta il dito contro le condizioni di lavoro applicate da Sg service. La risposta di BolognaFiere: "Sempre osservato le normative vigenti: accuse infondate"

Voucher

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Bologna, 23 febbraio 2017 - Alla vigilia del cda di venerdì e nel mezzo di una trattativa sul piano industriale e sulla riorganizzazione del personale ancora in salita, la Cgil alza il tiro sulla Fiera e denuncia l’utilizzo di contratti irregolari, l’abuso di voucher e paghe orarie da fame (5 euro l’ora) in uno degli appalti più importanti tra quelli affidati dalla società di via Michelino a soggetti esterni.

Filcams punta il dito contro le condizioni di lavoro applicate da Sg Service, ma chiama in causa anche l’expo con l’accusa di essere venuta meno al proprio ruolo di controllore rispetto all’operato delle ditte presenti all’interno del quartiere. “Abbiamo presentato denuncia alle autorità competenti e chiesto l’immediata convocazione di un tavolo negoziale finalizzato alla stabilizzazione dei lavoratori dell’appalto ed alla salvaguardia dell’intero sito fieristico”, fa sapere il sindacato. “In mancanza di un immediato risconto è intenzione di questa mettere in campo qualsiasi forma di tutela volta a garantire il ripristino della legalità e dei diritti dei lavoratori, non escludendo anche azioni di lotta sindacale in occasione dei prossimi eventi fieristici, a partire da Cosmoprof”, minaccia Filcams. Il sindacato fa sapere che nel corso della sua attività di monitoraggio ha scoperto che nel corso del 2016 Sg ha fatto uso di voucher (“in violazione del divieto di utilizzo dei buoni lavoro all’interno degli appalti”), così come ha utilizzato irregolarmente contratti di collaborazione coordinata e instaurato rapporti di lavoro intermittente in violazione delle norme.

“Tali violazioni sono state costanti e ripetute, tant’è che alcuni lavoratori hanno visto nel 2016 l’utilizzo in successione di tutte le forme di rapporto sopra indicate, essendo tali tipologie contrattuali quelle tipiche, ed esclusive, in uso presso l’appaltatore”, evidenzia Filcams. Non solo. “La retribuzione consisteva in una paga fissa di 5 euro orari netti per il lavoro diurno e 6 euro per quello notturno. Questo a prescindere dalle tipologie contrattuali utilizzate, con, in primis, un evidente fenomeno di lavoro nero per i periodi retribuiti con i voucher”, prosegue il sindacato. E non è finita. “Ci risulta inoltre anche un mancato rispetto dei riposi di legge e dell’articolazione dell’orario di lavoro, con turni che superavano le 12 ore, nonché un’assenza anche minima di qualsiasi tipo di formazione e qualificazione professionale, nonché di prescrizioni in materia di salute e sicurezza”, aggiunge Filcams al lungo elenco di violazioni denunciate.

“Emerge un quadro di illegittimità completa dell’intera esecuzione del contratto d’appalto che ci porta a dubitare della sua legittimità e che getta un’ombra pesante sulla capacità di controllo del committente”, è l’affondo della Cgil. “E' inammissibile che un committente a partecipazione pubblica, di importanza strategica per l’intera citta’, a Bologna, in totale spregio del proprio codice etico, non eserciti il controllo sugli appalti che indice”, prosegue il sindacato. “Riteniamo che la documentazione appena consegnataci, oltre ad essere giunta con estremo ritardo, rispecchia un punto di vista unilaterale ed inaccettabile nei contenuti, che prevedono la cancellazione di intere aree lavorative”, protesta il consiglio d’azienda in una nota in cui annuncia la convocazione di un’assemblea dei lavoratori della Fiera per lunedì 6 marzo.

“E’ evidente, a questo punto, che non ci sia alcuna volontà della controparte di ragionare su soluzioni che garantiscano il mantenimento delle attuali condizioni lavorative e della professionalità dei dipendenti, né, tanto meno, si è rinunciato al progetto di esternalizzazione e precarizzazione. Chiamiamo tutti i lavoratori nuovamente a raccolta”, concludono i rappresentanti dei lavoratori.

Pronta la risposta di Bologna Fiere: "In relazione alle problematiche riprese dalla nota di Filcams-Cgil, BolognaFiere evidenzia  che ha sempre agito nel rispetto della normativa vigente non solo al momento della stipula del contratto ma anche nel corso della sua esecuzione". Il contratto di cui si tratta prevede una serie di prestazioni di servizi affidate a SG Service con l’espresso obbligo di osservare la disciplina legislativa in tema di adempimenti retributivi, contributivi, assistenziali, assicurativi e fiscali nei confronti dei lavoratori impiegati, con espressa previsione di risoluzione del contratto in caso di loro violazione, nonché una costante cooperazione tra le due società in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, puntualmente realizzata da BolognaFiere che ha posto in essere tutti gli adempimenti in tal senso prescritti dalla vigente disciplina.

A ciò si aggiunga che, nel corso di esecuzione delle prestazioni di servizi, BolognaFiere ha sempre monitorato il puntuale adempimento degli obblighi descritti nel contratto mediante verifiche sulla documentazione quale, a titolo esemplificativo, quella attestante la regolarità contributiva dell’appaltatore. Pertanto, non v’è alcun dubbio sul fatto che BolognaFiere ha sempre provveduto alla osservanza della normativa vigente.

Tuttavia, considerata la gravità delle accuse mosse e l’importanza che da sempre BolognaFiere riconosce alla tutela delle condizioni di lavoro, la Società ha già conferito espresso mandato ai propri legali al fine di intraprendere le tutte opportune iniziative giudiziarie a tutela dell’azienda.

 

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