Bologna, la torre Asinelli vista dal Rizzoli. "Si ingrandisce davvero"

La spiegazione scientifica dell'illusione ottica dalla finestra dell'ex convento. "E' l'effetto cannocchiale"

Una finestra sulla città

Una finestra sulla città

Bologna, 30 giugno 2017- Come uno zoom sul cuore della città. È questo l’oggetto dello studio condotto dal professore Marco Costa e dal dottore Leonardo Bonetti, del Dipartimento di psicologia dell’università: l’effetto cannocchiale della torre degli Asinelli dal corridoio di San Michele in Bosco.

La finestra nord del monumentale corridoio dell’Ospedale Rizzoli (occupato per secoli dai frati) è infatti esattamente in asse con l’apice della torre degli Asinelli, posta a 1407 metri di distanza. Muovendosi lungo il corridoio, la torre sembra ingrandirsi o ridursi, a seconda che ci si avvicini o ci si allontani dalla finestra, il cosiddetto ‘effetto cannocchiale’.

Si tratta di un’illusione percettiva, che si verifica quando viene osservato un oggetto distante attraverso un’apertura come la finestra: quest’ultima subisce delle modificazioni nella proiezione retinica, mentre l’oggetto inquadrato, essendo lontano, rimane immutato nelle dimensioni. Così, quando ci si avvicina il frame inquadra sempre più una porzione minore dell’oggetto, come se operasse uno zoom, mentre quando ci si allontana inquadra un porzione sempre più grande.

Nella ricerca, pubblicata recentemente su Perception, sono stati condotti quattro studi nei quali si è quantificata quest’illusione percettiva: è stato confermato, così, un ingrandimento percettivo del 9,95% ogni 16 metri nella condizione di allontanamento, mentre una riduzione dell’11,62% ogni 16 metri nella condizione di avvicinamento.

Questa illusione delle torre degli Asinelli nel corridoio di San Michele in Bosco permette di comprendere come la nostra mente elabori la percezione di grandezza degli oggetti nel processo di visione.

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