Castiglione, in tanti per l’addio a Francesco Gallina

Folla ai funerali del 16enne morto in un incidente. Tutti in silenzio, come chiesto dai genitori

In tanti hanno voluto dare l'addio al sedicenne (Foto Radogna)

In tanti hanno voluto dare l'addio al sedicenne (Foto Radogna)

Castiglione dei Pepoli (Bologna), 25 settembre 2016 - Un silenzio assoluto, irreale, ha accompagnato il lento scivolare della folla che dalle vie che circondano la chiesa di San Lorenzo, a Castiglione dei Pepoli, ha raggiunto la piccola piazzetta. E nessuno, sabato pomeriggio, ha potuto trattenere le lacrime ricordando quel ragazzino allegro, solare che aveva conquistato tutti in paese. Tanti volti giovani per dare l’ultimo saluto a Francesco Gallina, il 16enne deceduto martedì scorso dopo un incidente stradale in sella alla sua moto tra Baragazza e Ca’ di Landino. All’arrivo del carro funebre, la folla si è aperta formando due ali lunghe centinaia di metri. La bara bianca, sotto una cascata di mazzolini di fiori, è stata issata sulle spalle di alcuni ragazzi che, col capo chino, hanno accompagnato per l’ultimo viaggio il loro amico. Dietro di loro, dalla piazzetta, c’era una vista che si allargava in tutta la vallata dal piccolo piazzale della chiesa di San Lorenzo. A Castiglione non si sentiva risuonare una sola voce, come avevano espressamente richiesto i genitori del giovane. Anche il coro non ha intonato nessun canto.

Il sacerdote, don Albino Marinolli, con voce rotta, ha affidato la sofferenza della famiglia, straziata, alla speranza cristiana: "Dobbiamo destare il granello di fede che c’è in noi. Siamo ancora storditi da quanto è accaduto. Questo silenzio è carico di vicinanza a Francesco perché, anche se non l’abbiamo davanti ai nostri occhi, noi tutti vogliamo rendergli onore. Non lo vediamo ma possiamo essere in contatto con lui attraverso il pensiero e l’amore". Il parroco ha stretto a sé il libriccino dei santi, cercando le immagini più dolci, per un angelo che sulla terra ha vissuto tanto poco: "Il suo ricordo resterà per sempre vivo in tutti noi", ha ripetuto. A fianco del tempio c’era un anziano che non si dava pace: "Mio nipote era là con Francesco quel giorno: il povero ragazzo era dietro di lui e dallo specchietto lo ha visto cadere sull’asfalto. Erano tornati da casa di un amico: ogni venerdì si ritrovavano per pranzare insieme".

L’immagine più bella del 16enne, forse l’ha restituita un amico che ha letto in chiesa una piccola lettera indirizzata a Gallina: "Ci mancheranno le tue battute, a cui ridevamo perché a raccontarle eri tu. Ci mancheranno il tuo sorriso, la tua spontaneità, il tuo modo di risolvere i problemi. Da te abbiamo imparato a dare il giusto peso alle cose". I rintocchi del campanile, infine, hanno accompagnato il breve percorso fino al carro funebre. La cassa, portata a spalle, è scesa fra la folla. Nessuno ha fiatato, per non turbare l’ultimo viaggio di Francesco.

 

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