Baricella, Malalbergo e Minerbio, ipotesi fusione. Al via il percorso partecipato

Sarebbe il settimo comune per popolazione. Favorevoli i tre sindaci e la Città metropolitana, contraria la Lega

Il sindaco metropolitano Virginio Merola

Il sindaco metropolitano Virginio Merola

Bologna, 21 giugno 2017 – Avviato il percorso di fusione per i comuni di Baricella, Malalbergo e MinerbioL'idea non è nuova: secondo lo "studio di fattibilità per la riorganizzazione dei servizi e delle funzioni e per la fusione dei comuni aderenti all’Unione" presentato lo scorso anno, i tre comuni costituiscono un perimetro ideale per una fusione vista sia la dimensione del nuovo comune (24.737 abitanti), sia la grande uniformità sociale fra le tre comunità interessate (evidenziata dai principali dati economici).

Ci sono anche altre ragioni dietro l'avvio di questo percorso: infatti, in caso di fusione il nuovo comune (che diventerebbe il settimo più popoloso della città metropolitana) riceverebbe contributi statali e regionali di quasi 20 milioni di euro in 10 anni, non sarebbe inoltre tenuto al rispetto del patto di stabilità e potrebbe utilizzare gli avanzi di amministrazione.

Sia i sindaci dei tre comuni che la città metropolitana sono in favore della fusione. "Le nostre istituzioni – affermano i sindaci dei tre comuni Andrea Bottazzi, Monia Giovannini e Lorenzo Minganti - sono abituate ormai da tempo a lavorare proficuamente assieme: tutte fanno parte dell’Unione Terre di pianura, condividendo diversi servizi. Minerbio e Baricella condividono da anni mensa scolastica, segretario comunale, assistente sociale, ed attività produttive. Recentemente si sono condivisi tra i tre comuni anche le funzioni di segretario comunale, stazione ecologica e polizia municipale e si è provveduto a convenzionarsi affinché la piscina di Altedo sia al servizio dei cittadini di tutti e tre i comuni, e si sta studiando l’unificazione dei servizi tecnici e dell’ufficio tributi".

Commenta poi il sindaco metropolitano Virginio Merola "Con oggi si avvia un percorso, che si concluderà con un referendum popolare, volto ad approfondire vantaggi e svantaggi che deriverebbero dalla fusione dei tre comuni e dalla nascita di un nuovo ente. Un percorso a cui come città metropolitana guardiamo con grande interesse perchè sappiamo bene, anche per le esperienze già vissute, che la fusione consentirebbe agli uffici comunali di essere più efficienti, efficaci, specializzati e di ottenere risparmi ed economie di gestione ed eserciterebbe una maggior capacità attrattiva nei confronti delle nuove attività produttive".

Nettamente contraria alla fusione è invece la Lega Nord che, attraverso il commissario provinciale bolognese Carlo Piastra, definisce questa ipotesi "l'ennesimo tentativo del Pd di risanare i conti malandati degli enti locali amministrati, creando un agglomerato innaturale". Ma questa contrarietà non riguarda solo la fusione in questione ma più in generale "la politica della Regione Emilia-Romagna, che persegue tutte le fusioni possibili, salvo poi ricevere sonore bocciature per quasi tutti i progetti, come successo lo scorso autunno".

Tra l'altro, continua il leghista, "tra le righe dell'accordo presentato on line si capisce che i tre sindaci puntano ai 20 milioni di euro di finanziamenti regionali e statali per i prossimi 10 anni", che però secondo Piastra "non serviranno a rimettere in moto le opere pubbliche, ma a risanare i conti disastrati dei tre Comuni". Cita ad esempio il caso di Malabergo che "ha un indebitamento di 5.254.000 euro, con un milione e mezzo di nuovi mutui in previsione entro il 2018". Il tutto "con una riduzione delle entrate previste e un affidamento su entrate derivanti dal contrasto all'evasione fiscale, tutte da verificare". In generale quindi viene contestata la bontà del progetto e per questo motivo Piastra assicura che, visto che il Pd "sostiene che l'ultima parola spetterà ai cittadini, noi siamo pronti a portare tra la gente le mille ragioni per il 'no'".

Il referendum popolare per decidere sulla fusione dovrebbe tenersi nel 2018, ma già dalle prossime settimane partiranno le prime assemblee pubbliche nei tre comuni. Per quanto riguarda il nome dell'ipotetico nuovo comune, verrà indetto un concorso a cui parteciperanno bambini e ragazzi di Baricella, Malalbergo e Minerbio, attraverso il quale scegliere 4/5 opzioni che verranno poi sottoposte a referendum.

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