Caccia a Igor, incontro tra carabinieri e residenti della zona rossa

Le raccomandazioni dei carabinieri: "Uscite il meno possibile e se lo incontrate ecco cosa fare"

L'incontro con i cittadini a Molinella

L'incontro con i cittadini a Molinella

Molinella (Bologna), 29 maggio 2017 – Cittadini a lezione di Igor Feher. E' l'incontro che si svolge in municipio a Molinella tra le forze dell'ordine (sono schierati i colonnelli Valerio Giardina e Andrea Desideri e comandanti provinciali dell'Arma di Bologna e Ferrara), i sindaci dell'area rossa (ci sono Dario Mantovani di Molinella, Giulio Pierini di Budrio, Nicola Minarelli di Portomaggiore e un assessore in rappresentanza del Comune di Argenta) e, soprattutto una settantina di residenti in sala e un'altra decina sulle scale che da due mesi convivono con l'ombra del killer.

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Il colonnello Valerio Giardina ripete che “le ricerche sono complesse e non si possono divulgare segreti investigativi. Le nostre pattuglie – spiega – sono al lavoro a ogni ora del giorno e della notte”. E poi un piccolo vademecum di cosa da fare se si incontra Igor. “per prima cosa occorre sempre chiamare i carabinieri. Non i familiari, prima di tutto vanno chiamati i carabinieri. La segnalazione – scandisce Giardina – deve avvenire sempre e comunque. I cittadini non danno fastidio, anzi: la rete informativa è vincente contro Igor. Non reagite d'istinto, assecondate le richieste che vi vengono fatte.  Se non ci si oppone si evita di attirare interesse e essere presi per ostaggio”. Le raccomandazioni continuano: "Evitare azioni che possono provocare l'uso delle armi, reagire con freddezza e sopportare senza reagire offese e umiliazioni".

E poi, ancora: “Limitate al minimo gli spostamento” e anche a casa “Non aprire nessuno che non si qualifichi. Non lasciare chiavi in auto o la macchina aperta. Non affrontare il killer". Le istruzioni proseguono. Come fare a capire se qualcuno si è introdotto in un casolare abbandonato? "Bisogna tenere a mente cosa c'è dentro e rendersi conto se mancano una botte di vino o un prosciutto. L'istinto è di rimettere a posto ma non bisogna farlo: bisogna, invece, lasciare le cose come stanno e chiamare i carabinieri per i rilievi".

Ecco le istruzioni se si viene presi in ostaggio da Igor. "Se in casa ci sono bambini, chiedetegli di portarli in una stanza separata. E' anche un modo che stabilire un contatto. Perché ricordatevi che il vostro obiettivo primario è quello di rimanere in vita". Poi la rassicurazione: "Se dovesse accadere un sequestro, sappiate che l'attivazione delle forze dell'ordine arriverà a breve. E se vi chiede di mentire e sostenere che non siete stati presi in ostaggio voi non opponetevi. Chi vi prende in ostaggio lo farà per poco e solo perché ha bisogno di altre cose e non certo per una richiesta di riscatto in denaro".

Infine, la raccomandazione più importante: "La vostra rabbia deve essere finalizzata a ricordare quanti più particolari possibili: cosa è vestito, come si muore, come sono i suoi occhi". E poi quando finalmente arrivano i 'buoni'? "Non uscite correndo verso gli agenti, gli specialisti non sanno chi c'è con voi. Sdraiatevi per terra con le mani sulla testa. Questo è un codice che gli agenti di sicurezza conosce bene e che vi metterà al sicuro".

Poi ha preso la parola il sindaco di Budrio, Giulio Pierini. "Abbiamo una sfida davanti a noi: essere ancora più coesi e attenti a quello che accade al vicino di casa. Questo nonostante il nostro territorio sia profondamente ferito da quello nche è accaduto il primo aprile. Perché per la nostra comunità ora e per molto tempo ci sarà un 'prima e un dopo' il primo aprile". E poi l'appello: "Serve la certezza della pena, bisogna cambiare rispetto al passato".

"Al momento siamo ancora certi che Igor sia ancora qui", ha assicurato Andrea Desideri al termine dell'incontro che non ha voluto aggiungere altro "per non compromettere le indagini in corso".

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