Bologna, Igor. Le domande senza risposta della caccia al killer

Accusato di tre omicidi, per gli investigatori è ancora nella zona rossa. Ma perché nessuno lo trova?

Igor, alias Norbert Feher, il killer introvabile

Igor, alias Norbert Feher, il killer introvabile

Bologna, 4 giugno 2017 - Tante domande senza risposta. Dall’inizio di questa terribile storia ci sono molti interrogativi che arrovellano gli inquirenti e che, a tutt’oggi, non hanno trovato soluzione. Anche perché trovare le risposte a quelle domande significherebbe trovare Igor il russo, ovvero Norbert Feher, il serbo accusato di tre omicidi.

Prima domanda: perché Igor ha scelto proprio il bar della Riccardina per la rapina sfociata in omicidio, un locale isolato e, visto da fuori, tutt’altro che appetibile quanto a incassi? Seconda: come ha fatto a trovare, fra il primo delitto del 1° aprile e il secondo dell’8, un Fiorino in disuso che si trovava in un capannone di Mezzolara le cui chiavi erano in una vicina casa con la porta aperta?

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Terza: perché dopo il secondo omicidio di Portomaggiore, Igor, avendo un’auto a disposizione, non ha puntato verso nord per tentare magari di espatriare ma è tornato di nuovo nella zona rossa, a Marmorta di Molinella, dove infatti è stato intercettato visto che le strade erano già piene di pattuglie?

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Insomma, cosa tiene Norbert Feher così legato a questo territorio? Solo la sua conoscenza, visto che lo bazzica da anni per fare le rapine, oppure qualcosa di più, tipo un complice capace di fornirgli un posto sicuro? Ecco l’enigma da risolvere (possibilmente in fretta) per trovare Igor. 

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