Caccia a Igor, indagati i complici che lo aiutarono a fuggire / VIDEO

Ma il procuratore Amato frena: "Sotto inchiesta per favoreggiamento? Non confermo e non smentisco"

La caccia a Igor nei giorni di massima allerta

La caccia a Igor nei giorni di massima allerta

Bologna, 24 novembre 2017 - Almeno cinque persone sarebbero indagate dalla Procura di Bologna per aver favorito o coperto la fuga e la latitanza di Norbert Feher alias Igor Vaclavic, il serbo accusato degli omicidi del barista di Budrio Davide Fabbri, ucciso il primo aprile, e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri, assassinato l'8 aprile a Portomaggiore, nel Ferrarese. Lo scrive il quotidiano La Repubblica che parla di criminali italiani e stranieri dediti a furti, ricettazione e spaccio di basso livello, gravitanti attorno ai vari campi nomadi (di etnia Sinti e slava) disseminati nel Ferrarese.

image

Nessun commento da parte degli inquirenti. Secondo quanto filtra da ambienti investigativi il numero degli indagati potrebbe essere minore a quello riferito dal quotidiano e potrebbe trattarsi di iscrizioni 'tecniche', cioè fatte per svolgere attività d'indagine coperta da segreto istruttorio. "Non so nulla a riguardo. Noi abbiamo sempre affermato che ci potessero essere dei complici o dei fiancheggiatori e abbiamo inoltrato diverse segnalazioni alla Procura", ha detto, interpellato in merito, l'avvocato Giorgio Bacchelli, difensore della vedova Fabbri, Maria Sirica.

Un'altra immagine di Igor, stavolta dal suo profilo Instagram
Un'altra immagine di Igor, stavolta dal suo profilo Instagram

"Io non commento le notizie che escono sui giornali. L'ho detto, lo ripeto, è già capitato. Noi stiamo lavorando, le cose che facciamo le sappiamo noi. Questo non è il momento di cronaca o di informazione, ma di indagini e investigazione che su Igor non hanno mai cessato di esistere. Sarebbe assolutamente ridicolo che io confermassi o meno che procediamo o non procediamo per favoreggiamento", così il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato che ha ricordato l'impegno degli investigatori e le difficoltà nel cercare una persona che "si muove in maniera assolutamente autonoma. Questo - ha detto - rende il nostro lavoro particolarmente difficile, ma nonostante questa difficoltà noi ci stiamo muovendo, come abbiamo fatto dalla primavera di quest'anno, senza soluzione di continuità".

"Non c'è la palla di vetro - ha continuato - e non tutto quello che si fa, seppur con buona fede e impegno, ha un risultato". Ma "quello che posso affermare con chiarezza, e il nostro modus agendi lo dimostra, è un impegno continuo. Più di questo non si può fare". Allora in questa situazione "lavorare con tranquillità, pur nella consapevolezza che ogni tanto bisogna fare tornare il 'tema Igor', è una sorta di pretesa che in questo momento, in un'indagine complicata, dobbiamo pretendere».

Le difficoltà sono legate alla personalità del ricercato, che "non ha un collegamento con il territorio nazionale, né ne ha uno stabile o strutturato con una famiglia, con un gruppo di persone". Ma il messaggio che il procuratore ha voluto dare è quello di un impegno continuo, "senza stare a commentare affermazioni sulla sussistenza o insussistenza di un'iscrizione». Facendo diversamente "derogherei - ha spiegato - a quelli che sono i principi del comportamento di chi vuole condurre con il doveroso riserbo indagini delicate".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro