Bazzano, ketamina nella flebo. Donna rischia l’overdose

Iniettata al posto di un antidolorifico

Ospedale di Bazzano

Ospedale di Bazzano

Bazzano, 21 novembre 2017 - Ketamina al posto di un antidolorifico. Si è salvata, ma ha rischiato grosso una 41enne di Casalecchio, F. B., che l’altra settimana è ricorsa alle cure dei sanitari del Pronto soccorso dell’ospedale di Bazzano per una colica renale e dove per errore le è stata somministrata una dose di questo farmaco-droga anestetico ma che ad alte dosi ha effetti dissocianti ed allucinogeni.

Si tratta della svista di una infermiera che non appena si è resa conto dell’effetto indotto sulla paziente ha interrotto la flebo e chiesto l’intervento del medico. «Alle due di notte ho iniziato ad accusare dolori sempre più intensi fino a che, verso le 5, ho deciso di farmi accompagnare da mio marito al pronto soccorso del Dossetti», racconta la vittima del fatto accaduto il 4 novembre. «Mi hanno subito somministrato un antidolorifico e poi mi hanno fatto un’ecografia, ma in attesa dell’esito il dolore cresceva di nuovo e allora il medico mi ha prescritto una flebo con un calmante. Lo ha detto all’infermiera che invece ha immesso una forte dose di ketamina - racconta la donna -.

Passate poche decine di minuti avevo ormai assunto un buon 30% della flebo quando ho iniziato a perdere ogni contatto col mio corpo. Il cuore andava all’impazzata e non riuscivo più a muovermi: ero come paralizzata, avevo il cellulare sul fianco e sono riuscito a pigiare il tasto per avvertire mio marito...». Quando l’uomo è entrato nella stanza, la moglie aveva perso conoscenza.

L’infermiera si era resa conto della situazione ed aveva già fermato la somministrazione e chiesto l’intervento del medico. Un intervento d’urgenza, con Valium e lavaggio con soluzione fisiologica, che dopo un’ora ha fatto rientrare l’emergenza.

Poco alla volta il battito cardiaco si è stabilizzato e la donna era fuori pericolo. «L’infermiera mi ha abbracciata, mi ha chiesto scusa cento volte! Ha detto che non sa proprio come può aver fatto un errore come questo. Ma io ho rischiato la vita, e se lei fosse stata in un’altra stanza e mio marito non fosse accorso? Cosa sarebbe successo se mi avessero somministrato tutta la dose non lo voglio immaginare e non facevo altro che pensare alle mie due figlie, che non avrei più rivisto!», aggiunge la donna che per diversi giorni ha dovuto fare i conti con la tachicardia e una pressione molto alta e che ancora oggi è sotto cura farmacologica. Il referto di dimissione riporta con chiarezza che «...l’infermiera ha erroneamente somministrato ketamina» e riporta la quantità assunta.

L’azienda Usl in una nota chiarisce che «La direzione aziendale ha avviato un audit interno per verificare quanto accaduto, individuarne i profili di responsabilità e predisporre le opportune misure correttive per migliorare i livelli di sicurezza». Mentre il legale della vittima, l’avvocato Manes Bernardini, parla di «un brutto episodio che mina la credibilità e la qualità dei servizi negli accessi al pronto soccorso. Sono errori che possono costare cari al paziente. Valuteremo ogni azione legale a tutela delle ragioni della nostra assistita».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro