Bologna, caccia al killer di Budrio. Un carabiniere l'ha inquadrato nel mirino

La sagoma però era troppo lontana per fare fuoco. Scoperti una tessera telefonica e uno scontrino: ecco per cosa

Norbert Feher, l'uomo più ricercato d'Italia

Norbert Feher, l'uomo più ricercato d'Italia

Bologna, 3 maggio 2017 - Tanti avvistamenti, poche certezze. Si susseguono senza sosta le segnalazioni di Igor il russo, al secolo Norbert Feher, il killer accusato degli omicidi di Budrio e Portomaggiore. E tutte concentrate, negli ultimi giorni, nella zona rossa del Ferrarese al confine con Molinella, dove i carabinieri e la Procura pensano, o almeno sperano, che il serbo stia ancora nascondendo, stanco e affamato.

Dopo il pakistano che a Consandolo ha raccontato di essere stato avvicinato da un uomo con la barba lunga, smagrito e febbricitante che voleva rubargli la bici, è toccato a un marocchino che a Bando, un paesino ferrarese sempre in zona, ha spiegato di aver visto Igor che camminava lungo una strada di campagna. L’uomo è stato sentito a Molinella dai carabinieri e dal pm Marco Forte.

«Ero davanti al giardino di casa, verso le 20.30 e giocavo con il cane – racconta – quando ho visto un uomo sulla strada. Ci siamo guardati e l’ho riconosciuto, era quello della foto sui giornali. Non ho dubbi. Era vestito di scuro, con la barba e i capelli lunghi e uno zaino sulle spalle. Quando mi ha visto si è subito allontanato di corsa. Io ho chiamato la polizia, che mi ha passato i carabinieri e dopo pochi minuti sono arrivati, ma l’uomo era già sparito».

La dinamica pare strana, in realtà, perché Feher finora non ha mai camminato su una strada allo scoperto, ma si è sempre nascosto fra la boscaglia, i canali e gli acquitrini della zona. La descrizione, però, è abbastanza simile a quella fatta dal pakistano che l’avrebbe visto a Consandolo. Quindi, in teoria, non si può escludere che fosse il killer, ormai in condizioni di difficoltà tali da spingerlo a correre rischi pur di trovare cibo o altri oggetti a lui necessari.

Un altro possibile avvistamento risale invece ad alcune notti fa, quando un uomo è apparso, sempre nella zona di Consandolo, nel mirino a infrarossi di un ‘cacciatore’ dei reparti speciali dei carabinieri. Pochi istanti, poi l’uomo è sparito dietro un casolare.

Il militare era a circa un chilometro e trecento metri dall’obiettivo e non poteva certo sparare, anche perché non c’era alcuna certezza fosse Igor. Poteva infatti essere un residente che rincasava nelle abitazioni lì vicino. Nonostante la successiva perquisizione, di Norbert Feher non si è trovata traccia. Sono invece stati trovati vicino al passaggio (e adesso saranno repertati) uno scontrino della spesa del supermercato Lidl di via Celletta ad Argenta, accartocciato vicino alle radici di un albero, e il contorno di plastica marcato Vodafone infilato nella terra fresca di una tessera telefonica.

Gli acquisti dello scontrino erano ancora leggibili: coca cola, cioccolata, carne e shampoo. Difficile capire se lo scontrino possa essere attribuito al killer, gli stessi inquirenti nutrono molti dubbi in proposito. Sull’involucro della tessera telefonica erano leggibili pin e puk delle sim, che possono essere utilizzati per risalire al numero di telefono. Tutti gli elementi trovati sono stati consegnati al Ris che eseguirà le analisi di rito.

Intanto, la psicosi del killer continua a Molinella: anche durante il primo maggio, i contadini che abitano vicino al Canale della Botte a Marmorta di Molinella hanno raccontato di aver visto il criminale serbo. Tutte bufale perché si trattava di pescatori che avevano scelto un giorno di festa per distrarsi. Il fantasma, dopo oltre un mese, è ancora un fantasma.

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