Killer di Budrio, Igor avvistato di nuovo fra Marmorta e Consandolo / FOTO e VIDEO

Un pakistano: "Voleva rubarmi la bicicletta, era magro, sporco e lacero". Ricerche a tappeto in tutta la zona FERRARA - Il giallo dell'uomo che ha scattato le foto a Igor

Posti di blocco per cercare Igor - Norbert

Posti di blocco per cercare Igor - Norbert

Bologna, 30 aprile 2017 - È uscito all’improvviso da dietro un cespuglio, brandendo un bastone. E così un ciclista pakistano si è trovato di fronte un uomo lacero, vestito con cappello e tuta mimetica, con capelli lunghi e barba incolta, smagrito e dagli occhi febbricitanti e incavati.

Il pakistano venerdì sera stava percorrendo in bici una ciclabile fra Marmorta e Consandolo, in piena zona rossa, e in un primo momento ha pensato a un maldestro tentativo di rapina, tant’è che gli ha offerto il portafoglio e il cellulare. Poi però l’uomo è tornato nella fitta boscaglia che circonda lo sterrato che porta al fiume Reno e il pakistano è scappato, pedalando a tutta forza. 

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Il ciclista ha capito subito di essersi imbattuto nell’uomo più ricercato d’Italia, Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, e ha chiamato i carabinieri. Portato in caserma a Molinella, è stato sentito dal pm Marco Forte in persona. Al pachistano sono state sottoposte delle foto segnaletiche e non ha avuto dubbi: «Era Igor, lo riconosco dalla foto. Non ho dubbi, era lui, sono più magro e con la barba lunga. Voleva la mia bici. Mi pareva in condizioni precarie, forse stava male». 

IGOR/NORBERT: cosa sappiamo finora

A quel punto sono scattate le ricerche da parte delle forze speciali che hanno rastrellato l’area e le case circostanti. «Erano armati di fucile – racconta un testimone –. Non abito più qui da qualche anno, ci torno soltanto alcuni fine settimana. I soldati hanno messo a soqquadro la casa, controllato anche i garage e l’orto. Ma Igor non c’era e chissà dov’è andato». 

Gli inquirenti ritengono interessante la testimonianza. Potrebbe in effetti essere stato Feher ad avvicinare il pakistano, anche se di solito non si comporta così, preferendo semmai rubare oggetti incustoditi. Ma forse le sue condizioni sono al limite, a causa di fame e stanchezza, ed è costretto a correre dei rischi.

E’ proprio quello che sperano i carabinieri e la Procura, dopo un mese di caccia infruttuosa. Sperano in un passo falso dettato dalla forte pressione a cui il fuggiasco è sottoposto. Ovvio che il pakistano potrebbe anche essersi sbagliato, visto che in zona ci sono parecchi sbandati. Però la coincidenza sarebbe strana. Mentre la terza possibilità, ovvero che lo straniero si sia inventato tutto di sana pianta, secondo gli inquirenti non avrebbe alcuna motivazione.

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Nel frattempo, i blitz continuano incessanti e approdano anche fuori dalla zona rossa. Secondo le tracce fiutate dai cani molecolari, Feher-Igor nei giorni scorsi avrebbe usato l’argine del Canale della Botte per arrivare al ponte Bailey, a Baricella, e da qui ha continuato sul canale Savena Abbandonato fino ad Altedo di Malalbergo. L’altra sera in questa zona ancora inesplorata i carabinieri hanno perciò organizzato i posti di blocco: dopo aver perquisito le auto, hanno invitato tutti a tornare in fretta a casa. Al setaccio soprattutto station wagon, furgoni e camion. Purtroppo del serbo non c’era alcuna traccia. I controlli si sono poi allargati a un un piccolo santuario lì vicino. Ma è stato tutto inutile, il fantasma non c’era.

FERRARA - Il giallo dell'uomo che ha scattato le foto a Igor

Per stanarlo, Procura e carabinieri stanno anche passando al setaccio il traffico telefonico delle celle, in cerca di un possibile cellulare in mano al killer. Un lavoro lungo e faticoso, per ora senza esito, ma che potrebbe riservare nei prossimi giorni qualche sorpresa. 

 

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