Ladri al forno di Porta Lame, il panettiere li scaccia

Il gestore Samuel Mafaro era nello spogliatoio al momento del raid. I malviventi sono riusciti a rubare soldi, un computer e un telefono

L’irruzione dei ladri all’interno dell’esercizio

L’irruzione dei ladri all’interno dell’esercizio

Bologna, 24 febbraio 2017 - Due minuti, tre al massimo. Non uno di più. È stato un raid in piena regola quello messo a segno ieri mattina, poco prima dell’alba, da tre ladri che si sono introdotti al Forno di Porta Lame, in via delle Lame 160 portando via il fondo cassa, un pc e un telefono. Il tutto mentre a pochi passi di distanza, nello spogliatoio del laboratorio il gestore – Samuel Mafaro, 27 anni – si stava cambiando, per iniziare poi il proprio turno di lavoro. Tutto è successo alle 3,15, poco dopo l’arrivo del gestore al forno. Come ricostruito nei filmati delle telecamere di sicurezza dell’attività, a quell’ora tre uomini – sui 20-25 anni, due incappucciati e dai tratti somatici dell’Est Europa, a detta del testimone – hanno scassinato e sollevato di peso la serranda elettrica, lasciata chiusa dal 27enne. Poi, oltrepassata questa hanno trovato la porta del locale aperta, come d’abitudine, per l’imminente arrivo dei fornitori.

«Si sono infilati dentro nonostante si vedesse benissimo che nel laboratorio c’era la luce accesa – racconta Francesco Mafaro, padre di Samuel ed ex presidente dei Panificatori bolognesi –: sapevano che qualcuno era nel negozio». E nonostante questo hanno agito senza sbagliare un colpo. Scassinato il registratore di cassa hanno arraffato circa 300 euro. Poi si sono diretti nel retro, rubando un computer e il telefono del fornaio. «A un certo punto mio figlio ha sentito dei rumori ed è subito uscito dallo spogliatoio, in mutande e calzini, trovandosi faccia a faccia con i tre ladri», continua il padre. L’essere stati sorpresi, fortunatamente, è bastato loro per darsela a gambe (con il bottino), senza reagire, né avere la prontezza di minacciare o aggredire Mafaro. Ed è subito partita la chiamata alla polizia. «Ho solo un po’ di rammarico di non averne agguantato uno, per dargli due scapaccioni», ha detto Samuel Mafaro intervistato da èTv.

Per il forno non è certo il primo furto subito negli anni, «ma mai erano entrati mentre c’era qualcuno dentro – continua il padre –. Dopo gli altri episodi abbiamo installato telecamere e allarmi, ma stavolta ci ha stupito la scaltrezza con cui hanno agito: sapevano benissimo come colpire, come fare ed erano totalmente incuranti degli imprevisti che potevano subentrare indirizzandosi su un’attività con gente dentro».

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