Londra, attacco al Parlamento, giovane bolognese ferita. "Sono stata molto fortunata"

Una 28enne di Pianoro è sfuggita all’auto del terrorista. Era vicino ai francesi travolti

Attacco al Parlamento di Londra, bolognese ferita: "Sono stata molto fortunata" (LaPresse)

Attacco al Parlamento di Londra, bolognese ferita: "Sono stata molto fortunata" (LaPresse)

Bologna, 23 marzo 2017 - «Sono stata molto fortunata, molto». Lo continua a ripetere, al telefono con la zia. Le manda messaggini vocali su Whatsapp, per raccontarle un pomeriggio che difficilmente riuscirà a dimenticare. L. P., 28 anni, di Rastignano, frazione di Pianoro, ha vissuto l’incubo e ne è uscita quasi senza graffi sul corpo. Stava attraversando il ponte di Westminster, a Londra, dove ha studiato e dove vive da 6 anni, quando il Suv, guidato da un uomo sulla quarantina poi ucciso dalla polizia, e ancora non ancora identificato con certezza, è piombato sulla folla. La ragazza in quel momento si trovava vicino agli studenti del liceo Saint-Joseph di Concarneau, in Bretagna, alcuni dei quali sono rimasti gravemente feriti durante l’attacco. Sono stati i loro corpi a salvarle la vita: una sorta di ‘cuscino umano’, tra la violenza dell’auto e il parapetto del ponte.

«Una settimana fa ero a Londra con lei», racconta Silvia Grandi, cugina della mamma della ragazza e docente di Storia dell’Arte all’Alma Mater. «Oggi pomeriggio (mercoledì, ndr) è stata mia cugina ad avvertirmi di quello che era successo. Ora stiamo comunicando tramite Whatsapp, è stata appena dimessa dall’ospedale». Erano circa le 21, quando la ragazza è tornata a casa sua. Qualche dolore, ma nessun trauma o frattura. L. P., che lavora per un’azienda che ha sede in Regent Street, nel pieno centro della città, di solito, però, per arrivare a Westminster è solita prendere la metropolitana: «È stata davvero una fatalità, casualmente si trovava sul ponte. Quella strada non la fa mai. E pensare – aggiunge la professoressa Grandi – che nell’immaginario il posto più a rischio sono le stazioni della metro... E invece».

FOTO / Londra, attentato: sangue e immagini choc

Subito dopo lo choc iniziale, è stata l’adrenalina a guidare le azioni di L. P.: «È stata soccorsa subito, accompagnata in ospedale, ma nonostante la situazione non ha mai perso la calma. È una ragazza molto tosta».

L’allarme nella capitale britannica è scattato alle 16 ora italiana. L’uomo, che le prime voci, poi smentite, dicevano essere un noto predicatore islamico giamaicano, dopo aver travolto dodici persone con un suv, è sceso dall’auto ed ha accoltellato uno degli agenti in servizio fuori dalla Camera dei Comuni. I morti, ieri sera, erano cinque, compreso l’attentatore, che pare abbia agito da solo. I feriti, invece, venti, tra cui alcuni degli studenti che si trovavano vicino alla ventottenne di Rastignano. L’attentato di ieri riaccende le paure non solo in Gran Bretagna, ma in tutta Europa. La capitale inglese, già dodici anni fa aveva subito un attacco kamikaze alla metro. Un anno fa esatto, invece, era toccato all’aeroporto e alla stazione metropolitana di Bruxelles.

VIDEO / Il racconto di un testimone

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