Bologna, il leader di Hobo condannato a 10 giorni dopo 7 anni

Loris Narda era accusato di oltraggio a due agenti della Digos. L’episodio durante una contestazione contro il ministro dell’Istruzione Gelmini

Loris Narda, al centro, durante uno sgombero della polizia

Loris Narda, al centro, durante uno sgombero della polizia

Bologna, 10 marzo 2017 - A volte arrivano, le condanne. Anche per i soliti noti. Loris Narda, uno dei leader di Hobo, è stato condannato ieri a una pena di 10 giorni per oltraggio a pubblico ufficiale. Una sentenza, quella del giudice Fabio Cosentino, arrivata a quasi sette anni dai fatti, ossia da quella contestazione di piazza del dicembre 2010 contro l’allora ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Nel corso della manifestazione, gli attivisti arrivarono in corteo nel cortile di Palazzo d’Accursio, sede del Comune. E là, ha riconosciuto il tribunale, parlando al megafono Narda inveì contro due poliziotti della Digos. Pena a parte, il giudice ha anche disposto per Narda il risarcimento di 400 euro ciascuno per gli agenti, più le spese di costituzione di parte civile, quantificate in duemila euro.

Nello stesso procedimento altri tre manifestanti erano a giudizio per l’accensione di fumogeni, ma sono stati prosciolti per i sopraggiunti termini della prescrizione. Certo non una novità questa e che potrebbe salvare Narda anche in questo caso, in appello.

Classe ’86, catanzarese, studente di Filosofia, Narda è diventato noto alle cronache soprattutto per altri fatti. Come l’assalto all’auto del leader del Carroccio Matteo Salvini, in città nel novembre 2014 per visitare il campo nomadi di via Erbosa. Il suo balzo sul cofano dell’auto del segretario leghista fece il giro d’Italia, trasmesso da tutti i tg. Ma per gli scontri di quella giornata deve ancora essere fissata l’udienza preliminare, dopo la chiusura dell’inchiesta del pm Antonella Scandellari. Per gli scontri del 2012 fuori dall’Ikea di Casalecchio, invece, Narda è stato condannato in primo grado a otto mesi. Narda è anche uno dei pochi antagonisti per cui, negli anni, sono state disposte misure cautelari. Divieto di dimora nel 2015 in tutta la provincia di Bologna per gli scontri seguiti allo sgombero di via Filippo Re, poi aggravato nei domiciliari: Narda aveva, infatti, violato la misura prendendo parte a una conferenza stampa di attivisti in piazza Nettuno.

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