Casalecchio, la Chiusa è il luogo del cuore

Prima tra le preferenze dei bolognesi nel concorso indetto dal Fai Sul podio ideale anche la Cripta di Varignana e le Terme antiche di Porretta

La Chiusa di Casalecchio è il luogo più votato nel concorso indetto dal Fai

La Chiusa di Casalecchio è il luogo più votato nel concorso indetto dal Fai

Bologna, 30 novembre 2016 - Prima la Chiusa di Casalecchio, seconda la Cripta della chiesa di Varignana a Castel San Pietro, terze le Terme antiche di Porretta. Stanno tutti in provincia i primi tre luoghi del cuore dei bolognesi secondo la classifica (ancora provvisoria, le votazioni si chiudono oggi) del concorso nazionale indetto dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) con lo scopo di indicare e salvare i luoghi che più ci hanno emozionato. Insomma non tanto, e non solo, i luoghi più belli in assoluto, ma quelli, come recita il testo del bando, che formano «… una geografia sentimentale in cui ciascuno di noi è un viaggiatore speciale. I luoghi del cuore non conoscono confini che non siano tracciati dalle nostre emozioni, dai nostri ricordi, dalla nostra esperienza…che si tratti di borghi, di spiagge, di giardini, di fontane, di gioielli dell’arte o di spazi apparentemente normali, devono la loro forza evocativa al nostro passato, al fatto di essere stati uno dei palcoscenici della nostra vita. Sono i posti dove tornare, anche solo con il pensiero, per sentirsi in pace con se stessi e in armonia con il mondo».

Ebbene, un po’ a sorpresa, fra i circa 5mila votanti, sono quasi 1100 (ieri sera erano 1089) i votanti che hanno segnalato la Chiusa di Casalecchio e i canali di Bologna. A seguire, ma ben staccati gli altri luoghi in città, compreso il portico di San Luca (352 voti) o la basilica di Santo Stefano (232).

Per una lettura analitica, ma anche per capire se a Bologna arriverà qualche fondo garantito dalla partecipazione della banca Intesa-San Paolo, bisognerà attendere la definizione finale della classifica con i conteggi ai quali mancano tutte le preferenze espresse sui moduli di carta nel mese di novembre. Visti i valori assoluti gli stessi organizzatori non mettono in conto capovolgimenti nella classifica ufficiale che verrà resa nota solo il prossimo anno.

C’è comunque lo spazio per i primi commenti positivi da parte del Consorzio della Chiusa, ‘proprietario’ del millenario manufatto idraulico di Casalecchio, che già si fregia del riconoscimento dell’Unesco: «Noi siamo custodi di un bene dei bolognesi, che a distanza di un millennio svolge ancora appieno la sua funzione di difesa idraulica, di igiene pubblica e di approvvigionamento idrico –chiarisce Fabio Marchi, direttore del Consorzio della Chiusa- Questo risultato ci incoraggia nel lavoro di divulgazione ed apertura alla città». Salvatore Giordano, delegato ambiente per Fai-Bologna, parlerà al convegno che si svolge oggi all’Accademia delle Scienze proprio sul tema di ‘Bologna città d’acqua’: «La proposta della Chiusa, preferita da tanti, fa parte di un percorso di valorizzazione del paesaggio territoriale, che può essere una risorsa per tutti», commenta.

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