Bologna, a scuola con la maglia ‘Adolf’. Punito con 6 in condotta

La preside ha fatto studiare la Costituzione a un tredicenne della Bassa: "In particolare gli articoli sul fascismo"

La maglietta con cui lo studente si è presentato al torneo di pallavolo scolastico

La maglietta con cui lo studente si è presentato al torneo di pallavolo scolastico

Bologna, 22 febbraio 2020 - Si presenta al torneo scolastico di pallavolo con una maglia con la scritta ‘Adolf’ e il numero 32, con un chiaro riferimento a alle elezioni tedesche del 1932 che portarono alla ribalta il partito nazista di Hitler. È successo in un paese della Bassa e la preside della scuola media, alla luce di questo episodio e di altri comportamenti tenuti dal ragazzino di 13 anni, decide di "attivare un procedimento disciplinare". Oltre alla nota sul registro, la dirigente attribuisce quindi un ‘6’ in condotta allo studente nella pagella del primo quadrimestre e gli assegna un lavoro di ricerca sulla Costituzione, in particolare sugli articoli contro l’apologia del fascismo. Il ragazzino, pur avendo un discreto rendimento scolastico, non è la prima volta che viene redarguito per i suoi comportamenti. Il padre dell’alunno, chiamato dalla preside per dare spiegazioni su quanto accaduto, sta valutando di adire le vie legali contro l’istituto comprensivo. L’avvocato della famiglia, infatti, ha già inviato una richiesta scritta per avere conferma delle motivazione per cui il tredicenne ha avuto un ‘6’ in condotta.  "Il fatto è successo durante il torneo scolastico di pallavolo – spiega la preside –, dove i ragazzi fanno parte di varie squadre, ognuna delle quali contraddistinta da un colore. Poi, dietro alla maglietta sono liberi di far inserire il proprio nome o quello, ad esempio, di un giocatore famoso. Lo studente, invece, si è presentato con una maglia con la scritta ‘Adolf’, forse con l’intento di farsi notare o di destare reazioni ironiche. In ogni caso, si tratta di un fatto, oltre che increscioso, molto grave, perché va all’opposto di tutti i laboratori, ricerche e attività di questa scuola sulla memoria storica". La dirigente rincara la dose: "La cosa ancora più grave è che l’episodio si è verificato dopo il ‘Giorno della Memoria’, in onore del quale il nostro istituto comprensivo ha svolto attività proprio per ricordare quanto siano sbagliati gli orrori del nazismo. Vorrei precisare che la maglia con la scritta ‘Adolf’ è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, a seguito di altri atteggiamenti non tollerabili da parte del ragazzo". 

La valutazione negativa sul comportamento, come detto, non è stato l’unico provvedimento della preside, che ha assegnato anche un lavoro di ricerca al giovane: "Lo studente, oltre al ‘6’ in condotta – aggiunge la dirigente –, ha dovuto studiare gli articoli della nostra Costituzione, che riguardano, ad esempio, il fascismo. Abbiamo convocato la famiglia, ma ci aspettavamo un’altra reazione rispetto a un comportamento obiettivamente sbagliato. Il padre vuole adire le vie legali? Faccia quello che ritiene opportuno, noi, in questa scuola, non tolleriamo questi atteggiamenti". La dirigente si aspettava una presa di posizione da parte della famiglia ben precisa a favore del suo provvedimento e, invece, la reazione è stata di quelle che non ti aspetti: "Il padre non ha manifestato preoccupazione per quanto scritto sulla maglietta – conclude la preside –. A far arrabbiare il genitore, invece, è stato il colore rosa della t-shirt, perché ha affermato, di fronte alla sottoscritta e ad altri insegnanti, che suo figlio non può indossare abbigliamento di quel colore". 

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