Mario Batali, lo chef di Obama era lavapiatti a Granaglione

Il cuoco ingaggiato alla Casa Bianca per la cena con il premier Renzi aveva mosso i primi passi alla trattoria 'La Volta'

Mario Batali, 56 anni

Mario Batali, 56 anni

Alto Reno Terme, 18 ottobre 2016 - Da lavapiatti e allievo cuoco nella trattoria La Volta di Borgo Capanne di Granaglione, a uno degli chef più famosi del mondo e in particolare degli Stati Uniti. Ne ha fatta di strada Mario Batali, classe 1960. La First Lady Michelle Obama, in accordo con il marito Barack, lo ha ingaggiato per questa sera a destreggiarsi ai fornelli della cucina della Casa Bianca, nella serata di gala che vuole festeggiare la fine del mandato presidenziale dello stesso Obama, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e della consorte Agnese e anche di numerosi rappresentanti delle eccellenze italiane in vari settori.

Ruolo d’onore, dunque, per il 56enne Mario che deve accontentare il palato dei commensali con menù a base esclusivamente di ingredienti americani. La carriera sempre in crescita del futuro chef, nativo di Seattle, cominciò nel 1989 quando il padre Armandino di origini toscane e dirigente della statunitense Boeing, fece assumere il figlio nella trattoria granaglionese gestita dai fratelli Gianni e Roberto Valdiserri e dalle rispettive mogli Elisabetta Canarini e Mara Giacometti. Fu Roberto, tecnico dipendente dell’industria Demm di Porretta legata alla Boeing, ad accontentare la richiesta di Armandino e così il figlio cominciò a lavare i piatti e a prendere confidenza con la cucina bolognese a base di tortelloni, lasagne, tortellini e via dicendo.

Questo lavoro continuò per tre anni fino a quando lo specializzato Mario fece ritorno negli Usa per aprire ristoranti di grido come «Babbo» e «Po» e a diventare, anno dopo anno, uno chef stellato che non ha mancato di scrivere libri di gastronomia e di tenere conferenze in tutto il mondo. "Il primo libro scritto in inglese – ricorda Gianni Valdiserri – fu Simple Italian Food che racconta la sua triennale esperienza nel nostro esercizio".

Graziano Uliani, ideatore e direttore artistico del Porretta Soul Festival, racconta una personale esperienza: "Nel 2002, mi trovavo a New-York in compagnia di Andrea Bocelli – dice – per partecipare ad una festa in onore dello stesso Bocelli e di Robert De Niro organizzata dall’associazione che raggruppa le personalità statunitensi di origine italiana. Ad un certo punto mi sentii battere sulla spalla e chiedere: "Cosa ci fai qui amico mio?". Mi resi conto allora dell’enorme popolarità che Mario aveva già conquistato".

Da non dimenticare che Michelle Obama si è sempre portata dietro nei suoi viaggi Mario Batali come ha fatto anche in occasione dell’Expo di Milano. L’invito è scattato inoltre in occasione della serata di gala alla Casa Bianca e lo chef dalle radici toscane saprà farsi apprezzare ancora una volta.

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