Bologna, un campus a Villa Revedin per le medie Malpighi

A settembre debutta la media, nell’ala nord del seminario: lingue, laboratori e osservatorio. Elena Ugolini: "Porta aperta a tutti, ogni classe avrà il suo spazio esterno"

Un rendering della scuola nella sede distaccata di Villa Revedin

Un rendering della scuola nella sede distaccata di Villa Revedin

Bologna, 12 gennaio 2018 - C'è persino l’osservatorio astronomico nella media che il Malpighi aprirà, a settembre, a Villa Revedin, il seminario arcivescovile. Anzi più che una scuola modello classico, la sede distaccata delle media di via Audinot sarà un campus dove gli oltre duecento ragazzini entreranno alle 8 per uscirne poco prima delle 17 (mensa interna). E senza zaino, essendo ogni studente dotato di armadietto. Un lungo slalom tra mille e una attività, lezioni o per meglio dire stimoli "per appassionare i ragazzi alla bellezza della scoperta e dello studio e renderli autonomi".

Diploma in 4 anni al liceo Malpighi

Sfoglia planimetri la preside del liceo Malpighi, Elena Ugolini. Con lei, Paolo Bassani, preside della media e Francesca Guizzardi, professoressa di Scienze che diventerà vicaria del campus. "Costruiremo un luogo che non c’è a misura di ragazzo", osserva Ugolini che si è lanciata nell’impresa poiché era dispiaciuta di dire "no, non abbiamo posto" a chi bussava in via Audinot.

"Porta aperte a tutti, portando avanti tutti perché ogni ragazzo ha la sua acqua in cui nuotare". E crescere (sono previste borse di studio). E allora largo ai 2.200 metri quadri dell’ala nord di Villa Revedin che porteranno la firma dello studio Rgr - Lorenzo Raggi e Francesco Pasqualini. Entrambi subissati di richieste sul cosa deve esserci: 9 classi e laboratori per scienze, astronomia, musica, lingue (potenziamento di inglese per tutti più francese, tedesco o spagnolo), informatica (coding incluso), arte (maxi atelier) e un’aula multifunzionale.

Ma anche un punto cucina in cui ‘conoscere’ i prodotti dell’orto. Perché il campus ha una parte all’aperto spettacolare dotata di campi da calcio, basket e tennis. "Ogni classe avrà il suo spazio esterno e deciderà se lavorare dentro o nel parco", sottolinea Ugolini.

Nuovi spazi per una didattica innovativa. Non ci sarà solo l’ora da 50 minuti, ma raggruppamenti in blocchi di tre per permettere flessibilità e tempi distesi durante le quali si gioca, si legge, ci si confronta, si fanno i compiti. Sempre con il proprio insegnante, che così "crea una relazione più stretta con il proprio alunno".

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro