Bologna, migranti. Arriva il wi-fi nell'hub di via Mattei

E il prefetto Piantedosi: "Nessuna emergenza, la struttura regge nonostante i grandi numeri"

Hub di via Mattei a Bologna (foto Schicchi)

Hub di via Mattei a Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 28 luglio 2017 - In attesa di una risposta dal governo che migliori la situazione dei minori presenti (spesso troppo a lungo) nell’hub di via Mattei, il Comune di Bologna, dopo aver incontrato i ragazzi ospiti della struttura, “sta attivando una rete Wi-Fi, come in tante altre aree della città, per l’intera struttura”. Inoltre, conferma l’assessore ai Servizi sociali, Luca Rizzo Nervo, rispondendo in aula alla domanda di attualità della consigliera di Coalizione civica, Emily Clancy, “con la Prefettura stiamo definendo uno sforzo per velocizzare i tempi di avvio delle pratiche per la domanda di asilo e per quanto riguarda il trasferimento di minori in altre strutture, la richiesta della Prefettura è stata trasmessa al ministero e si è in attesa di risposta che, come ho detto, ci auguriamo sia positiva”.

Resta il fatto, che i numeri dei migranti di passaggio dall’hub di Bologna sono sempre più importanti. “Non possiamo immaginare che la presenza, la quantità di accoglienza sia indifferente rispetto alla capacità di garantire non solo un’accoglienza, ma una buona accoglienza e quindi il tema di un numero definito, e non superabile anche per il nostro territorio, è davvero un tema che dev’essere posto e che stiamo ponendo con assoluta forza a tutti i livelli di governo interessati”, ribadisce l’assessore.

Secondo il quale, in Emilia-Romagna serve “un secondo hub per gli adulti. C’è bisogno definitivamente di immaginare una responsabilità di tutti i territori di questa regione e, quindi, di un riparto regionale anche per quanto riguarda i minori. Non è pensabile che il Comune di Bologna, la città di Bologna da sola possa sostenere questo peso per tutto il territorio regionale”.

Detto questo, Rizzo Nervo rivendica come giusta la scelta di aver proposto la città per ospitare l’hub. "Questo territorio la sua parte l'ha fatta abbondantemente anche sul tema minori, aprendo qui, a differenza di tanti altri luoghi in Italia, due hub dedicati: uno nelle ex scuole Merlani e l'altro a Vedrana di Budrio. Quindi abbiamo contribuito non solo a dare una risposta locale, ma a rafforzare il sistema nazionale dell'accoglienza minori", rivendica. "Credo che anche a fronte di questo sforzo non comune alle altre città italiane, non ci sono altre città con due hub minori, debba essere raccolta con molta rapidità la richiesta di soluzioni alternative, di una maggiore rapidita' nel passaggio alle strutture di accoglienza appropriate e di seconda accoglienza per questi minori", sollecita l'assessore.

Per la consigliera leghista Lucia Borgonzoni, che prende spunto da quanto emerso dall'indagine sullo sfruttamento della prostituzione di alcune giovani migranti, l'apertura dell' hub è stato, invece, un errore. "Continuiamo a ribadire la bontà della scelta dell' hub. Dove non vi sono strutture di questo tipo non è previsto l'immediato avvio delle procedure di identificazione e soprattutto l'avvio dello screening sanitario di queste persone. Quindi questa scelta ci ha aiutato nella gestione di questa complessa questione come quella dei migranti. Ribadisco però che c'è assolutamente la necessità, per fare buona accoglienza, di avere numeri oltre i quali è impossibile garantirla", insiste Rizzo Nervo, che annuncia l'avvio di un progetto di mediazione culturale nella zona di via Mattei e Croce del Biacco, finanziato anche con "le risorse derivanti dal cosiddetto bonus arrivato dal ministero dell'Interno", che "non riguardi solo i migranti, ma anche le persone che abitano vicono all' hub. "Spendete i soldi per la pulizia e la sicurezza, non per i mediatori", replica Borgonzoni.

IL PREFETTO - "Non siamo all'emergenza come particolare complessità di gestione della struttura, nel senso che è una struttura che regge per il momento nonostante i grandi numeri". Così il nuovo prefetto di Bologna, Matteo Piantedosi, parla dell' hub bolognese in un'intervista al Tg regionale Rai dell'Emilia-Romagna, rispondendo sull'aumento di migranti, passati dai 300 di un anno fa agli oltre 900 di oggi.

"Noi abbiamo voluto creare i presupposti - sottolinea - per cui se ci dovesse essere un'ondata maggiore siamo pronti a fare la nostra parte. La parte che abbiamo ampliato non è ancora piena, la teniamo disponibile; e se, come confido, non dovesse essere necessaria per l'ampliamento della capienza della struttura, la useremo per decongestionare le parti in precedenza utilizzate e quindi per dare una sistemazione più adeguata, a numeri invariati, alle persone che ci sono". 

Per dare una risposta al problema minori, dopo la protesta nell'hub, innanzitutto si prefigura, ha spiegato, "una più ragionevole distribuzione sul territorio regionale. Abbiamo preannunziato che nelle prossime distribuzioni daremo precedenza a famiglie dove ci sono nella loro composizione anche minori. E poi dobbiamo fare in modo, sia qui a Bologna sia nelle province della regione, di creare strutture dedicate alla presenza di minori non accompagnati".

 

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