La salma della donna mentre viene trasportata via da casa
Bologna, 29 maggio 2017 - Ha vissuto più di dieci giorni in casa con il cadavere della madre, senza accorgersi che l’anziana fosse morta. Ieri mattina, però, si è trovato di fronte gli effetti drammatici dell’avanzato stato di decomposizione del corpo e l’uomo, un sessantunenne con problemi psichiatrici, ha finalmente capito che le era successo qualcosa. «Venite, penso che mia madre sia morta», ha detto all’operatore del 118. Erano le 7 del mattino e, quando l’ambulanza è arrivata al civico 5 di via Brizzi, zona Mazzini, i sanitari non hanno neppure dovuto varcare la porta dell’appartamento per capire che la donna fosse sì morta, ma non ieri mattina. Da almeno dieci o quindici giorni. Nell’abitazione non si riusciva a respirare per l’odore terribile.
Gli infermieri hanno chiamato il 112 e sul posto sono arrivati anche i carabinieri della stazione Mazzini e quelli della Scientifica dell’Arma, oltre al medico legale Paolo Fais. Da una prima ricognizione cadaverica la donna, Amedea N., di 92 anni, da tempo allettata (i vicini non la vedevano da un anno) sarebbe morta per cause naturali. E il figlio, pensando che stesse dormendo, malgrado gli effetti più che evidenti del processo di decomposizione, ha continuato a vivere come sempre nell’abitazione, senza capire.
L’uomo, seguito da tempo dai servizi psichiatrici perché affetto da un grave disturbo, ha spiegato ai carabinieri di non essersi accorto di nulla e probabilmente, visto il suo stato, è stato proprio così. Della triste vicenda è stato informato il pm di turno Francesco Caleca. Il sessantunenne è stato denunciato per abbandono di incapace, ma si tratta di un atto dovuto. Il corpo della donna dovrà essere sottoposto ad autopsia, affinché vengano accertate le cause del decesso. Il figlio, rimasto solo, verrà preso in carico dai servizi.
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