Bologna, morto di legionella. Gibertoni: "Possibile il contagio in ospedale"

La direttrice generale dell'Ausl: "Sulla lotta al batterio c'è ancora molto da fare, il monitoraggio è continuo"

Vanes Casalini, 59 anni

Vanes Casalini, 59 anni

Bologna, 6 ottobre 2017  - "Nel caso specifico non so se sia riconducibile con sicurezza a una fonte di contagio nell'ospedale: ho visto soltanto quello che è stato riportato dai quotidiani, però è possibile che sia successo nella struttura ospedaliera, nonostante i sistemi di disinfezione e tutti i controlli", ad affermarlo p la direttrice generale dell'Ausl di Bologna Chiara Gibertoni, parlando del caso di Vanes Casalini, il 59enne sottoposto a trapianto di reni in settembre e morto domenica primo ottobre all'ospedale Sant'Orsola per le complicazioni legate a una polmonite causata dal batterio della legionella.

Sulla lotta al batterio, ha detto a margine della presentazione all'ospedale Bellaria del nuovo elettromiografo dell'Istituto delle scienze neurologiche, Gibertoni ha spiegato che "c'è ancora molto da fare", ma che è in campo "un'azione di costante e continuo monitoraggio che richiede impegno e che tutte le strutture sono chiamate a fare, ma capire sempre qual è la fonte d'infezione non è così semplice".

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