Neve in Appennino, perso un terzo della produzione di castagne

Il bilancio degli agricoltori dopo l’ondata di maltempo. Si cerca un’intesa coi sindaci, pronta una lettera per la Regione

Cumuli di neve a Loiano, uno dei comuni più colpiti nell’Appennino

Cumuli di neve a Loiano, uno dei comuni più colpiti nell’Appennino

Bologna, 18 novembre 2017 – In via di risoluzione i problemi di luce, acqua, gas e collegamenti telefonici in tutti i comuni colpiti dalla nevicata di lunedì, comincia ora la conta dei danni. Ad aver subito finora quelli maggiori sono stati i castagneti, colpiti indistintamente in tutta l’area appenninica provinciale. «C’è chi ancora non è riuscito a entrarci – dice Renzo Panzacchi, presidente del Consorzio dei castanicoltori dell’Appennino bolognese – a causa degli oltre 60 centimetri di neve caduti, come a Monghidoro e a San Benedetto Val di Sambro. C’è stata una perdita di chiome e branchie delle castagne attorno al 30-35%: il rischio è quello di un calo di produzione della stessa percentuale su ogni quintale per ettaro. A neve sciolta potremmo fare una valutazione migliore, ma intanto abbiamo già parlato con alcuni sindaci: vorremmo che si mettessero in moto le Unioni di comuni dell’Appennino per sensibilizzare la Regione. Ma ci stiamo muovendo anche noi: stiamo preparando una lettera da inviare all’assessora regionale all’Agricoltura Simona Caselli e una all’assessora regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo».

Davide Venturi, vicepresidente di Confagricoltura Bologna e allevatore in Valsamoggia, chiede dei tavoli di confronto con le istituzioni: «Serve una manutenzione dei boschi più accurata, può essere un’opportunità anche per gli agricoltori stessi. I rami degli alberi, appesantiti dalle foglie, cadono e danneggiano le linee elettriche: proprio la mancanza di corrente ci ha messo in difficoltà, fortuna che abbiamo i generatori».

In affanno anche le aziende, come spiega Marco Gualandi, presidente della Cna dell’Appennino Bolognese: «C’è chi ha dovuto chiudere per 2-3 giorni, l’assenza di energia e di acqua non ha consentito la produzione. Tocca ricorrere alla cassa integrazione: c’è da fronteggiare non solo la mancata produzione, ma anche i ritardi nelle consegne ai clienti».

Le officine meccaniche Cinotti di Gaggio Montano, intanto, hanno già preparato una richiesta di danni all’Enel, ma Gualandi non nutre troppa fiducia in una soluzione veloce: «So di richieste danni per 16.000 euro dopo la nevicata del 2015, ma ancora non si è visto un euro». Qualche guaio in meno nella valle del Savena-Idice, come racconta il presidente della Cna territoriale Graziano Fanti: «Ho un’azienda di riparazioni caldaie a Monterenzio, per tre giorni non ho avuto la linea della Vodafone e per lavorare son dovuto andare a Pianoro. Certo, la neve era di quelle pesanti, ma sono caduti solo dieci centimetri…».

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