Bologna, la neve con tuoni e fumini. Ecco perché accade / FOTO

E’ l’Appennino che fa deviare la bora fredda verso la Romagna, facendo scendere di colpo la temperatura

Bologna, la neve del 13 novembre

Bologna, la neve del 13 novembre

Bologna, 13 novembre 2017 - Prove generali d’inverno in Emilia Romagna: oggi, come anticipato dalle previsioni degli scorsi giorni, è arrivata la neve fino a quote molto basse. Si sapeva che i fenomeni sarebbero stati particolarmente intensi in Emilia Romagna, tant’è che sull’Appennino bolognese era stata diramata ieri una allerta massima.

Ma i fiocchi sono arrivati anche a Bologna. Come mai? A Bologna, in effetti, nevica abbondantemente con 0 gradi, tra tuoni e fulmini. Da giorni sapevamo che in Emilia sarebbe potuto nevicare a quote molto basse, ma perché nevica in pianura proprio sull’Emilia centrale, mentre ad esempio, a Parma alla stessa ora piove con 6 gradi?

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“A Bologna, oggi, si sta realizzando una combinazione di fenomeni davvero particolare. In alta quota - spiega Lorenzo Danieli, meteorologo del Centro Epson Meteo - sopraggiunge aria molto fredda che rende possibili fenomeni anche di tipo convettivo (cioè temporalesco), ma non basta. Osserviamo anche che nei bassi strati soffia la bora fredda proveniente dal mare Adriatico, ma non basta nemmeno questo. A Venezia infatti, per esempio, piove e ci sono 7 gradi”.

Neve, chiusi in entrata i caselli della A14 di Imola, Castel San Pietro e Faenza

“Dunque, quello che succede è che la bora, proveniente da nord-est, incontrando l’Appennino viene in parte bloccata e successivamente deviata, trasformandosi, a causa di ben precise leggi fisiche, in un vento freddo da nord-ovest. A sua volta questo vento nord-occidentale va incontro alla bora da nord-est che soffia dalla Romagna e questo scontro crea le condizione per una notevole intensificazione dei fenomeni. Le precipitazioni intense, infatti favoriscono la discesa del limite delle nevicate, anche ben di sotto dello zero termico. In pratica il vento da nord-est, incontrando la catena montuosa, rallenta e diminuisce la forza di Coriolis, proporzionale alla velocità del vento. Per questo motivo il vento tende a deviare a sinistra, perché prevale la forza di gradiente di pressione, che richiama l’aria verso il centro di bassa pressione sull’alto Adriatico”.

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“La circolazione ciclonica sul mar Tirreno creerà ancora condizioni favorevoli per nevicate sull’Appennino - prosegue il meteorologo - ma, rispetto alla giornata di oggi, nei prossimi giorni le nevicate tenderanno a interessare solo le zone di media e alta montagna a causa di un graduale rialzo delle temperature. Nelle prime ore di martedì, in particolare, nevicherà ancora debolmente sull’Appennino toscano, emiliano e romagnolo, accumulando alcuni centimetri al di sopra di 700-900 metri circa. In giornata le precipitazioni più intense si verificheranno invece sui rilievi della Sardegna, sull’Appennino abruzzese e su quello marchigiano. In Sardegna e nelle Marche nevicherà al di sopra di 1000 m circa; in Abruzzo, (la regione dove dalla sera i fenomeni si intensificheranno maggiormente) oltre 1200-1400 m”.

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