Bologna, nuovo stadio Dall'Ara. "Le priorità: parcheggi e una scuola"

I ‘paletti’ di Lorenzo Cipriani, presidente del Porto-Saragozza

Il nuovo volto del Dall'Ara

Il nuovo volto del Dall'Ara

Bologna, 1 marzo 2017 - Parcheggi  contro la sosta selvaggia della domenica. Una scuola nuova di zecca ai Prati di Caprara. E la stazione dell’Sfm già prevista da almeno cinque anni. Non ci sono solo gli affari dentro al progetto che il Comune studierà nei prossimi mesi insieme al Bologna Calcio, al gruppo Maccaferri e a Invimit, il fondo che detiene l’ex area militare dietro al Maggiore (guarda qui tutti come saranno lo stadio e il quartiere).

«Qui Roma non c’entra nulla», ha ribadito il sindaco Merola, lanciando una frecciata alla collega grillina Virginia Raggi che, dopo avere a lungo criticato l’idea, nei giorni scorsi ha dato il via libera al nuovo stadio. Il primo cittadino ha assicurato che si tratterà «di un’operaizone che punta alla rigenerazione urbana e non a cementificare nuovo suolo», tanto che il progetto del parco da 20 ettari rimasto sulla carta da più di un decennio non è ancora stato archiviato: «È previsto e lo confermo, dipenderà da Invimit valorizzare anche quell’area», l’annuncio un po’ a sorpresa di Merola. Il tavolo che partirà a breve, dunque, dovrà trovare un equilibrio tra le esigenze economiche dei privati e quelle del pubblico, che punta a sfruttare l’occasione per riqualificare il comparto lungo i due lati della via Emilia.

In questo senso, le richieste del quartiere Porto-Saragozza sono chiare. Punto primo, i parcheggi: «Ciò che accade sullo ‘stradone’ non è più tollerabile – chiarisce il presidente Lorenzo Cipriani –: è un problema di pericolosità per i pedoni e gli automobilisti». Un nuovo posteggio nell’area del Cierrebi pare certo: «Bene, perché quella zona soffre e non è possibile che chi ci vive debba anche segnarsi sul calendario le partite in casa».

C’è poi la questione delle associazioni sportive ospitate al Dall’Ara e all’antistadio, visto che sotto le curve sono previsti spazi commerciali: «C’è un’unica condizione: qualsiasi sia il progetto, dovranno trovare una nuova collocazione – prosegue Cipriani, che le incontrerà a breve –. Una ‘cittadella’ dello sport? Benissimo, non abbiamo preclusioni, se non quella che va data loro una risposta».

Il Quartiere, inoltre, punta a inserire nei nuovi Prati di Caprara anche un edificio per la scuola dell’obbligo: «Ce n’è bisogno e sarebbe la collocazione ideale». La scuola è già prevista da Palazzo d’Accursio, ma in coda a una serie di interventi, tra cui quello delle Carracci. L’impulso economico del progetto Saputo-Maccaferri rappresenterebbe una svolta decisiva, cui si aggiungerà la fermata dell’Sfm ai Prati di Caprara, che era stata pensata come interscambio di più linee, a servizio dell’Ospedale Maggiore: «Troppo lontano? È la stessa distanza da porta Sant’Isaia», chiarisce Cipriani.

Su chi si siederà al tavolo tecnico, Merola non si è sbottonato («Invimit ci sarà, il resto vedremo»), così come sui tempi: «Questo non è un progetto che si fa a date, ma sulle proposte dei soggetti privati».

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