Omicidio di Budrio, sequestrate le cartelle cliniche di Igor 'il russo'

Il pm vuole sapere il gruppo sanguigno di Vaclavic

Un momento delle battute di ricerca dei carabinieri nella Bassa

Un momento delle battute di ricerca dei carabinieri nella Bassa

Budrio, 8 aprile 2017 - Un primo confronto si potrà fare, anche se non sarà risolutivo. Il pm Marco Forte ha infatti disposto il sequestro delle cartelle cliniche di Igor ‘il Russo’, al secolo Igor Vaclavic, 40 anni, sedicente ex militare dell’Armata Rossa, il sospettato numero uno per l’omicidio di Davide Fabbri, 52 anni, il barista ammazzato sabato scorso con un colpo di pistola durante una rapina nel suo locale di Riccardina di Budrio.

I Ris hanno estratto dal sangue trovato sulla scena del crimine il dna del killer e il pm, non avendo il profilo genetico di Igor, vuole almeno comparare il gruppo sanguigno. Se coinciderà con quello del Ris, allora il russo resterà in cima alla lista dei sospetti. Se non combacerà, la pista di Igor potrà essere definitivamente abbandonata. Le cartelle cliniche si trovano nel carcere di Ferrara, perché in passato l’uomo ha scontato diversi anni per alcune rapine.

Ma quello del ‘Rambo della Bassa’ non è il solo nome nella lista. Al contrario. I nomi sono destinati ad aumentare in modo esponenziale. Il pm ha infatti incaricato i carabinieri di tutte le stazioni dei paesini fra Bologna, Ferrara e Ravenna di censire i balordi noti per aver compiuto rapine e di controllare che non siano feriti. L’omicida è infatti stato colpito al volto o alla testa durante la colluttazione con Fabbri e ha perso molto sangue. Perciò, se risultasse qualche balordo con la faccia tumefatta o qualche taglio curato in modo artigianale, si accenderebbero subito i riflettori su di lui. Anche le farmacie, gli ospedali e perfino i veterinari sono allertati. Se si dovesse presentare qualcuno in cerca di cure devono avvisare subito i carabinieri.

Nel frattempo, continuano le battute nelle campagne setacciando casolari e fienili. Da ieri sono a Budrio gli specialisti del Ros nella caccia ai latitanti. Passeranno al setaccio i casolari in cerca di tracce per capire se qualcuno vi si è rifugiato di recente. In caso positivo, cercheranno eventuali reperti come mozziconi o indumenti da cui estrarre il dna per vedere se combacia con quello del killer. Se tutto ciò avvenisse, la pista di Igor prenderebbe sempre più corpo perché quel tipo di comportamento, cioè il nascondersi per giorni nei casolari e nei fienili, corrisponderebbe proprio al suo identikit. L’indagine è in salita. Ma nessuno ha la minima intenzione di allentare la morsa.

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