Uccisa in hotel a San Pietro in Casale, fermato il ricercato

Bloccato sull'auto della vittima a Forlì. Claudio Villani era evaso dai domiciliari dopo la morte di Barbara Fontana

Claudio Villani

Claudio Villani

Bologna, 6 agosto 2016 - Claudio Villani, l'uomo sospettato di essere il killer di Barbara Fontana, la donna uccisa nell'hotel a San Pietro in Casale (foto), è stato fermato sulla via Emilia,  a Forlimpopoli da una pattuglia dei carabinieri. Il ferrarese era alla guida della Ford Ka rossa della vittima. 

Il 56enne di Argenta si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'uomo è stato fermato per omicidio pluriaggravato al termine dell'interrogatorio del pm di Forlì Lucia Spirito. Dopo l'udienza di convalida, Villani la prossima settimana dovrebbe essere tradotto a Bologna. È accusato anche di evasione per aver violato gli arresti domiciliari.

Villani, difeso da un avvocato d'ufficio del foro di Forlì, non ha risposto al sostituto procuratore, ma avrebbe fatto parziali ammissioni con i carabinieri della pattuglia che lo hanno intercettato. In pratica avrebbe detto di sapere per cosa era ricercato e non si è finto stupito. Poi però si è chiuso nel silenzio.

Ai militari avrebbe spiegato il movente del delitto - ma queste dichiarazioni non sono processualmente utilizzabili - con una patologia che gli rende problematico il rapporto con le donne. L'omicidio sarebbe stato compito con un coltello e un cacciavite che poi ha gettato via nel suo girovagare con l'auto della vittima. Avrebbe anche il luogo di dove si è disfatto dell'arma del delitto, ma in modo molto generico.

Dopo l'omicidio Villani ha infatti preso la Ka rossa della escort e ha girato per tutta la notte tra la provincia di Ferrara e la Romagna senza un vero progetto di fuga. Stamattina nei pressi di Forlimpopoli ha visto la pattuglia dei carabinieri e ha imboccato una via laterale. I militari però hanno notato l'auto, che era ricercata, e lo hanno seguito bloccandolo. Villani non ha opposto resistenza. 

L'uomo era ricercato da ieri. Di lui però, a San Nicolò di Argenta, dove risiedeva, non si avevano notizie da giovedì mattina. Da quando i carabinieri gli avevano fatto visita nell’appartamento di via Zenzalino dove, da tempo, si trovava agli arresti domiciliari per una rapina ai danni di una prostituta. Un personaggio conosciutissimo alle forze dell’ordine, addirittura fin dagli anni ’70 quando, ancora minorenne, si rese protagonista di un omicidio. 

Una vita quasi sempre ai margini, la sua, spesso alla ricerca di emozioni forti vissute dietro pagamento con la ‘squillo’ di turno. E proprio le ‘squillo’, secondo fonti investigative, sarebbero state le sue vittime preferite. Dopo averle abordate e portate in qualche albergo, abusava di loro, seviziandole, spesso drogandole, per poi rapinarle e darsi alla fuga. «Un tipo schivo, trasandato, – raccontano nel piccolo paese alle porte di Argenta – uno sbandato insomma, che viveva praticamente alla giornata». 

I carabinieri della Compagnia di Portomaggiore, dal momento in cui è stato scoperto il corpo massacrato di Barbara Fontana, erano tornati nell’abitazione di via Zenzalino ma senza esito. La porta era chiusa a chiave e di Villani nessuna traccia. 

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