Bologna, trovato un osso nel vasetto dell'omogeneizzato

La denuncia di una madre: "Com’è finito lì? Mia figlia poteva farsi male"

L’ossicino trovato  dalla mamma nel vasetto

L’ossicino trovato dalla mamma nel vasetto

Bologna, 22 febbraio 2017 - Un ossicino. È l’insolito e pericoloso ritrovamento fatto da una mamma mentre stava dando da mangiare alla sua bimba, di neanche un anno, un omogeneizzato di carne, di una nota ditta di prodotti alimentari per bambini. "Le stavo dando la pappa quando ho notato che mia figlia stava provando a masticare qualcosa e non capivo cosa fosse – racconta la donna, ancora preoccupata –. Le ho subito tirato fuori questa cosa dalla bocca e ho notato che era un ossicino, con ancora intorno la cartilagine. Com’è possibile che sia finito lì dentro? Mia figlia poteva farsi male anche a qualche dentino, visto che ne ha già qualcuno".

Subito dopo aver fatto questa sconcertante scoperta, la giovane mamma ha subito chiamato la ditta produttrice dell’omogeneizzato per chiedere spiegazioni, "ma non ho ottenuto risposte soddisfacenti – continua la donna –. Prima mi hanno detto che sarebbero venuti a ritirare il vasetto in questione, mi hanno chiesto il codice che c’è sopra per identificare lo stabilimento dove era stato prodotto e poi se per caso fosse scaduto, ma questo cosa c’entra con l’osso ritrovato dentro? Non è che in un omogeneizzato scaduto si formano degli ossi".

A scuotere la mamma, però, è soprattutto la paura di quello che poteva succedere, se non si fosse resa conto in tempo dell’osso finito tra la pappa della figlia. "Mi sono molto spaventata. È la mia prima figlia, quindi mi muovo con molta attenzione, usando i guanti bianchi, per ogni cosa che le riguarda – dice la donna –. Evito anche di cucinare io la carne per evitare che ci finisca dentro qualche osso. Quindi le do da mangiare un omogeneizzato pensando di essere più tutelata e invece poi capitano queste cose".

Visto quanto accaduto, quindi, la mamma ha deciso di rivolgersi ai carabinieri dei Nas per avere ulteriori risposte. "I carabinieri mi hanno fissato un appuntamento e chiesto di portare con me anche l’altro vasetto ancora chiuso, probabilmente per poterlo analizzare – spiega la donna –. È assurdo che prodotti dedicati per i bambini, che dovrebbero essere sicurissimi, fatti in stabilimenti controllati, come anche scritto sulla confezione, possano invece essere pericolosi".

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