Bologna, settemila bolognesi in udienza da Papa Francesco

Sabato 21 aprile appuntamento in piazza San Pietro in Vaticano. L’arcivescovo Zuppi: “Vogliamo ringraziarlo per la sua visita di ottobre”

Papa Francesco in piazza Maggiore durante la visita in città dello scorso primo ottobre (Schicchi)

Pope Francis waves during a meeting with representatives of the world of labour in Maggiore square, during a pastoral visit in Bologna, Italy October 1, 2017.

Bologna, 28 gennaio 2018 - Da udienza speciale privata a udienza pubblica. Sono i numeri a spostare l’incontro con Papa Francesco dall’aula Paolo VI in Vaticano a piazza San Pietro. L’appuntamento è fissato per sabato 21 aprile e sono già più di 7.000 i bolognesi che, rispondendo, all’invito dell’arcivescovo Matteo Zuppi, hanno deciso di recarsi a Roma in pellegrinaggio per ringraziare il pontefice per la vista svolta lo scorso primo ottobre. «È tutta la città – spiega monsignor Zuppi – , e non solo la comunità cristiana, che vuole restituire quel momento che Papa Francesco ci ha riservato ed è una occasione per rivivere quei sentimenti di unità cittadina e di gioia che abbiamo vissuto in tutti i passaggi, in particolare nella Santa Messa celebrata allo Stadio. Andremo anche a testimoniare che le parole di questa visita, dove il Santo Padre ha donato sé stesso, non sono cadute nel vuoto ma hanno dato dei frutti».

Il dato meritevole di una riflessione è che tante parrocchie dell’arcidiocesi non hanno ancora concluso la fase della raccolta delle iscrizioni e andando a vedere la lista di chi ha già aderito, si scopre come vi siano anche bolognesi che non risultano essere cristiani praticanti. «Di questo aspetto sono molto contento, è la riprova che tutta la città degli uomini ha vissuto la visita, una città particolare come Bologna, che ha avuto, grazie a questo momento, una occasione di rinnovamento. Papa Francesco ha parlato a tutti: ai poveri, al mondo del lavoro, ai sacerdoti e ai religiosi, al mondo universitario, e noi ad aprile porteremo la nostra risposta e il nostro affetto».

Una delle prime risposte è l’attenzione ai poveri. Faranno parte della corposa delegazione bolognese che si recherà in Vaticano, anche le persone senza fissa dimora e quelle che sono in forte difficoltà economica. In altre parole i commensali del papa nella Basilica di San Petronio, un momento che ha lasciato il segno e che si è poi ripetuto in diverse parocchie nelle domeniche successive. «I poveri sono i nostri fratelli più piccoli e sono parte della nostra famiglia, per cui abbiamo deciso di dare la possibilità, a chi non la avrebbe, di partecipare ad un momento che sottolinea, ancora una volta, come debbano essere loro al centro delle attezioni della chiesa».

Lo stesso pellegrinaggio ha un titolo incentrato sulle persone in difficoltà economica: «L’incontro con il povero: profezia di una Chiesa in uscita». Una sensibilità che va oltre le posizioni preconcette, ma chiede a tutti di sporcarsi le mani per evitare una carità che sia il sinonimo di elemosina, ma che sia il privarsi di qualcosa di importante ma di non fondamentale per il proprio quotidiano.

 

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