Bologna, Roberto Donadoni. "Solomon Nyantakyi era tranquillo e taciturno"

Il ragazzo che ha confessato di avere ucciso madre e sorella a Parma ha giocato 5 volte in serie A

Solomon Nyantakyi, 21 anni, all'epoca del Parma Calcio

Solomon Nyantakyi, 21 anni, all'epoca del Parma Calcio

Bologna, 12 luglio 2017 - Era un centrocampista di talento, Solomon Nyantakyi, 21 anni, il giovane di origini ghanesi che avrebbe confessato di avere massacrato nel loro appartemento a Parma la madre Nfum Patience di 43 anni e la sorellina di 11 Magdalene. Il ragazzo è stato preso a Milano. 

Nel suo passato c'è una mini-carriera da giocatore professionista, conclusasi proprio nell'Imolese. Ma prima, neglia anni più luccinati, aveva militato nella promavera del Parma (guada qui le sue foto quando era nel club) ed era stato convocato cinque volte nella prima squadra da Roberto Donadoni. Era il 2014, ossia gli anni del carc e quando arrivò la batosta il futuro di Solomon parve l'ultima cosa di cui preoccuparsi.

Ma Donadoni se lo ricorda ancora bene. «Si allenava con noi del Parma e lo portai in panchina più di una volta. Non è facile inquadrare il carattere di un giovane calciatore in una squadra di A, ma ricordo che era un ragazzo tranquillo, anzi direi taciturno. E se davvero è stato lui, è difficile capire cosa possa essere passato per la sua testa: come si può arrivare a un gesto simile, cosa ti passa per la testa».

È sbigottito e attonito Roberto Donadoni, raggiunto dall'agenzia Ansa durante il ritiro del Bologna. «Veniva dalle giovanili del Parma - dice al telefono - era un centrocampista, poi quando la società è fallita non so che percorsi abbia preso». Certo, sottolinea Donadoni, «la prima domanda che mi viene è: perché? In condizioni mentali normali un gesto del genere è inconcepibile,alla base ci può essere solo un raptus di follia»

E lui - qui un'intervista negli annni parmensi, quando sembrava avviato sulla strada giusta per la carriera di calciatore professionista - era serio e determinato. In questa intervista a Parma Channel racconta di sé, della sua storia, della sua famiglia. Ai complimenti rispondeva: "Posso fare molto di più".

 

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