Passante di Mezzo, espropri al via tra sei mesi

Quattro gli edifici abitati interessati dalla procedura

Una delle proteste di cittadini contro il Passante di Mezzo (FotoSchicchi)

Una delle proteste di cittadini contro il Passante di Mezzo (FotoSchicchi)

Bologna, 8 ottobre 2016 - L’avvio della procedura per gli espropri del Passante di Mezzo, secondo l’attuale cronoprogramma, è fissato tra marzo e aprile del 2017 e cioè dopo lo studio di impatto ambientale e prima dell’insediamento della conferenza dei servizi. A quel punto i cittadini interessati avranno 60 giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni, a cui seguiranno le controdeduzioni di Autostrade: tutto materiale di cui il ministero delle Infrastrutture terrà conto in sede di conferenza dei servizi. Intorno a novembre, passati al progetto esecutivo, scatterà la seconda fase dell’iter con l’emissione del decreto di pubblica utilità e la trattativa sugli indennizzi. Per la fine del 2017 si prevede che le persone dovranno lasciare gli immobili, che saranno abbattuti con l’avvio dei cantieri a primavera del 2018.

A FARE il punto della situazione sul versante espropri è stata ieri in commissione consiliare in Comune, Marilisa Conte, project manager di Autostrade per l’Italia. Nel progetto preliminare, gli edifici con abitazione che si prevede di espropriare sono quattro: un elemento di informazione che oggi è già pubblico perché «abbiamo voluto dare un segnale di trasparenza» ha sottolineato Conte. Questi quattro edifici «interferiscono proprio con l’ampliamento ed è difficile si possa tornare indietro», spiega Conte, mentre «diverso è il caso» di altri piccoli fabbricati che non sono nelle immediate vicinanze di autostrada e tangenziale e dunque sono tuttora al centro di «valutazioni» specifiche. Per quanto riguarda gli indennizzi, la legge «dà disposizioni ben precise che fanno riferimento al valore di mercato al nuovo – spiega Conte- –e tenendo conto dell’uso effettivo da parte dei proprietari».

ANCHE su questo versante, però, i comitati che si battono contro l’allargamento della tangenziale sono pronti a dare battaglia. La questione espropri presenta infatti «aspetti umani molto delicati» e «crediamo non si dovrebbe neanche arrivare a quella fase», ha dichiarato il portavoce dei comitati contrari al progetto, Giovanni Nespoli, il quale ha anche replicato alle recenti dichiarazioni dell’assessore alla Mobilità, Irene Priolo. «Non siamo quelli che dicono solo no, non facciamo solo recriminazione come dice l’assessore, ma analisi critiche» ha affermato Nespoli, ed è sulla base di queste che i comitati chiedono una «sospensione» del progetto. Priolo ha ripetuto che i comitati avrebbero dovuto affrontare le questioni nelle sedi tecniche per superarle. Per gli esperti che supportano i comitati, intanto, Autostrade continua a fornire previsioni «sbagliate» sia sul traffico che sulle emissioni. «L’aumento del traffico sarà sempre inferiore a quello della capacità del sistema» ha assicurato l’ingegner Flavia Scisciot di Autostrade.

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