Inquinamento luminoso, la pianura padana è al top

La mappa notturna della terra pubblicata dalla Nasa

La pianura padana nella mappa notturna della Nasa

La pianura padana nella mappa notturna della Nasa

Bologna, 23 maggio 2017 - La Nasa ha pubblicato nel 2016 una mappa notturna aggiornata della terra dalla quale è possibile vedere i maggiori luoghi di insediamento umano nel nostro pianeta. Dal 2011, infatti l'agenzia spaziale ha lanciato il satellite Suomi – NPP, grazie al quale, dal 2012, vengono rilasciate mappe terrestri notturne, continuamente studiate dagli scienziati della Nasa e rese sempre più chiare, accurate e velocemente disponibili.

Per quanto riguarda l'Emilia Romagna, è possibile osservare come la pianura Padana sia una delle zone con maggior inquinamento luminoso del pianeta, assieme alla valle del Nilo, la costa est degli Stati Uniti e i Paesi bassi.

Secondo studi pubblicati sempre dalla Nasa, a causa di questo inquinamento, sono sempre meno le persone che riescono, dalla loro città ad osservare il cielo stellato. Tolte le grandi città come Napoli, Roma, Torino e Milano, è proprio la pianura Padana, infatti, la zona più 'abbagliata'. Da qui, secondo gli scienziati, è impossibile vedere la via Lattea e sono pochissime le stelle chiaramente distinguibili. Certamente, la situazione migliora uscendo dalle città e muovendosi verso la zona appeninica, ma non si può certo dire che i nostri cieli siano incontaminati.

Purtoppo, anche dopo le nuove leggi, che insistono sull'importanza del risparmio energetico, la situazione non è migliorata come si sperava. Secondo Fabio Falchi, fisico dell'Istituto di Scienza e Tecnologia dell’inquinamento luminoso (Istil), il terriotorio italiano meno colpito dall'inquinamento luminoso è quello dell'isola di Montecristo, seguito poi dalla Sardegna orientale. Una curiosità riguarda invece la Repubblica di san Marino: è uno dei pochi Stati al mondo i cui abitanti non possono vedere la via Lattea, se non lasciando i confini nazionali.

Le mappe fornite dalla Nasa possono avere infinite applicazioni: è possibile analizzare l'inquinamento luminoso e i suoi impatti sull'ambiente, ma anche seguire i principali fenomeni migratori e gli sviluppi delle varie regioni negli anni, osservando la distribuzione e l'intensità delle luci, fino anche ad analizzare gli effetti dei disastri naturali e delle guerre. Ad esempio, la città di Palmira, in Siria, che prima della guerra siriana si stagliava chiaramente nel deserto, nella mappa del 2016 è mostrata come completamente oscurata.

Come ha spiegato Miguel Romàn, scienziato della terra, a capo del team Nasa, grazie a queste mappe, ormai aggiornate quotidianamente, "Possiamo monitorare cambiamenti ciclici, provocati da attività umane ricorrenti, come l'illuminazione durante i periodi di vacanza e le migrazioni stagionali. Possiamo anche monitorare cambiamenti graduali causati da urbanizzazione, fenomeni migratori, cambiamenti economici e diffusione dell'elettricità. Il fatto che ora si riescano a tracciare tutti questi differenti aspetti, alla base di ciò che definisce una città, è semplicemente strabiliante".

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