Piazza Verdi, arrestati e subito liberi tre spacciatori

Dopo la convalida il giudice ha disposto il divieto di dimora in città

Controlli in zona universitaria (Fotoschicchi)

Controlli in zona universitaria (Fotoschicchi)

Bologna, 6 Novembre 2016 – Tutti fuori. Sono già liberi i tre spacciatori arrestati l’altra notte dai carabinieri mentre cedevano droga fra piazza Verdi e via Irnerio. Processati per direttissima ieri mattina, dopo la convalida degli arresti sono stati subito rimessi in libertà: la Procura aveva chiesto la custodia in carcere, ma il giudice ha disposto per i tre ‘solo’ il divieto di dimora. I pusher avranno quindi l’unico obbligo di lasciare Bologna. Oltre ai pusher, erano finiti in manette due acquirenti per resistenza a pubblico ufficiale poiché, sorpresi a comprare cocaina, avevano reagito aggredendo i carabinieri in borghese. Anche loro sono stati rimessi in libertà, con l’obbligo di firma nel loro paese di residenza, Belluno.

Il primo spacciatore, un 33enne tunisino, ha offerto una dose di hascisc in piazza Verdi a due carabinieri in borghese, per cui è stato un gioco da ragazzi mettergli le manette ai polsi. Più complicato l’arresto degli altri due pusher. Verso l’una uno dei due è stato notato in un bar di piazza Verdi mentre confabulava con i due compratori veneti, 20 e 33 anni, arrivati in città ospiti di amici. Il trio è poi uscito dal locale e si è incamminato lungo via Mascarella, seguito con discrezione dai militari dell’Arma in borghese. Arrivati in via Irnerio, angolo con via Mascarella, il pusher è stato raggiunto dal complice con la dose di ‘coca’. Mentre avveniva la cessione, i carabinieri sono entrati in azione: gli spacciatori, un algerino di 49 anni e un marocchino di 30, non hanno opposto resistenza, gli acquirenti invece hanno reagito strappando il giubbotto a un carabiniere e poi facendolo sbattere contro una colonna. Davanti al giudice i due, entrambi impiegati, incensurati, difesi dall’avvocato Carlotta Cassani, hanno chiesto scusa: «Ci siamo fatti prendere dal panico, siamo pronti a risarcire i danni». Saranno anche segnalati come assuntori di droga.

Per i pusher, entrambi con precedenti per spaccio (il 49enne era stato arrestato nel 2015 sempre in via Irnerio), difesi dagli avvocati Alfonso Marra e Roberto Filocamo, il discorso è ben diverso. Come ormai noto, la legge impedisce la custodia in carcere per lo spaccio di lieve entità. La Procura però ha chiesto il carcere sulla base di un orientamento giurisprudenziale per cui, se l’interessato vende sostanze di diverso tipo, non può essere considerato ‘piccolo spacciatore’. In questo caso, però, l’unica sostanza trovata ai pusher era la cocaina. Quindi il giudice li ha liberati e allontanati.

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