Piazza Verdi, il questore chiede tempo

Alla Messa per il santo patrono della Polizia: “Proficuo l’incontro con le istituzioni”

Il vescovo Matteo Maria Zuppi durante la messa per San Michele Arcangelo, patrono della Polizia

Il vescovo Matteo Maria Zuppi durante la messa per San Michele Arcangelo, patrono della Polizia

Bologna, 30 settembre 2016 - “Piazza Verdi? Vedremo come articolare, ma i problemi non si risolvono dall’oggi al domani”. Dal santuario di San Luca, dove ieri mattina l’arcivescovo Matteo Maria Zuppi ha celebrato la messa per il patrono della polizia San Michele Arcangelo, il questore Ignazio Coccia ha definito “fecondo” l’esito della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza che mercoledì sera si è riunito - presenti, oltre ai rappresentanti delle forze di polizia, anche il sindaco Virginio Merola e il procuratore Giuseppe Amato - per affrontare la vexata quaestio della vivibilità della zona universitaria.

“Un incontro molto proficuo – ha detto il questore –, molto sereno. Sono state messe e fuoco le problematiche, si è discusso su cose già note. La sinergia delle forze dell’ordine serve per mitigare o risolvere i problemi della zona universitaria? Assolutamente, già aver riunito il Comitato su questi temi vuol dire che su determinate problematiche occorre un lavoro sinergico”. Dopo i toni accesi degli scorsi giorni, è stato anche monsignor Zuppi a gettare acqua sulla polemica del caos della zona universitaria: “Intorno all’università ci sono sempre stati dei problemi – ha detto –. Bisogna trovare le risposte adeguate, senza che questo diventi un problema più grande di quello che è realmente, anche se il problema c’è. Le forze dell’ordine sanno fare il loro mestiere, e risponderanno alle richieste dei cittadini”.

Una riflessione condivisa dal questore: “Bologna – ha puntualizzato Coccia – è una grande città del centro-nord, ha sicuramente problemi di sicurezza ma non faccio mai classifiche di maggior o minore sicurezza. Sono i livelli di sicurezza che devono cambiare: perché, per assurdo, in una realtà relativamente tranquilla la comunità richiede step di sicurezza sempre maggiori”. Step che, non solo nel caso di piazza Verdi e dintorni, devono essere sinergici e definiti: in particolare, durante l’incontro di mercoledì, si è discusso anche delle competenze della municipale, oltre a pianificare una ‘strategia d’azione’ che veda coinvolti attivamente anche Comune e Università. Una strategia che, di fatto, è comunque già in essere in zona universitaria dove, dall’inizio di settembre (per proseguire fino a novembre) è attivo un progetto di controllo mirato da parte delle Volanti e dove, con cadenza periodica, anche i carabinieri sono impegnati in servizi anti degrado.

Un modus operandi, quello dell’ufficio volanti, codificato in una circolare diffusa tre giorni fa ai poliziotti. Che però, come segnala al questore il Sap, si trovano a dover affrontare anche “problemi logistici, come la carenza delle auto – spiega il segretario Tonino Guglielmi –. L’ufficio volanti, nel periodo estivo, poteva contare su 7-8 macchine, ma dal 25 settembre ne ha a disposizione 5. I colleghi montanti del turno successivo si ritrovano tutti insieme dinanzi l’armeria volanti in attesa del rientro degli smontanti che riconsegnano le auto che hanno già svolto 6 ore di servizio continuativo e che ripartono quindi per altre 6 ore no-stop. Ieri i primi equipaggi in strada sono riusciti a prendere servizio, invece che alle 13, alle 14. Insomma, va bene piani per la sicurezza, ma prima di tutto ai poliziotti servono strumenti”.

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